IL DOLORE
PADOVA «Torna a casa, tutto si può risolvere». Lo diceva

Venerdì 2 Aprile 2021
IL DOLORE PADOVA «Torna a casa, tutto si può risolvere». Lo diceva
IL DOLORE
PADOVA «Torna a casa, tutto si può risolvere». Lo diceva la ragazza di cui Mattia Fogarin si era innamorato il giorno precedente al ritrovamento del corpo senza vita nel Bacchiglione. Un appello disperato il suo, dopo dieci giorni di silenzio e preoccupazione. «Gli ho sempre voluto bene nonostante tutto aveva detto tra le lacrime Tutto si può risolvere. Nella vita si sbaglia ma è tutto recuperabile. Mattia, i tuoi genitori stanno male, tua sorella sta male, tua nonna sta male, torna per loro. Torna per la tua famiglia e poi noi parliamo, risolviamo tutto. Siamo tanto preoccupati e questo silenzio ci fa male, almeno fai una telefonata a chi vuoi ma facci capire che ci sei, che sei ancora qui con noi».
Un appello che Mattia non poteva ascoltare perchè ormai giaceva sul letto del fiume da 10 giorni. Il 21enne si era perdutamente innamorato della giovane ma lei non ricambiava i suoi sentimenti. «Mattia è stato il mio migliore amico ha spiegato Gli volevo bene come a un fratello. Non siamo mai stati fidanzati anche se lui avrebbe voluto qualcosa di più di una semplice amicizia».
Era il suo primo vero amore, ha rivelato la mamma di Mattia alla sensitiva Rosemary Laboragine quando le ha chiesto aiuto per ritrovare il figlio. Un amore non corrisposto, un amore che lo ha spinto a telefonare diverse volte all'amica e in alcune occasioni è era anche andato sotto casa sua. «L'ultima volta che ci siamo sentiti è stato sabato pomeriggio (il 20 marzo, Mattia è scomparso nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 marzo, ndr) ha raccontato la giovane Abbiamo litigato perché gli avevo detto che se lui non la smetteva andavo a raccontare tutto il nostro trascorso ai suoi genitori. Da lì non l'ho più sentito e non mi ha risposto».
Ecco perché il 21enne, quando ha svegliato nel cuore della notte i genitori, ha detto di aver fatto «qualcosa di irreparabile» e che la ragazza «sarebbe venuta a casa». Ma l'amica ha continuato a ripetere che tutto si poteva risolvere tra loro, ne avrebbero discusso: «Sono successi dei fatti tra me e lui che ho riportato ai carabinieri, loro sanno tutto. Sono andata a testimoniare due volte, ho dato il mio numero di telefono, tutti i dati e le informazioni che avevo per aiutarli a ritrovarlo. Nonostante quello che è successo gli voglio bene lo stesso aveva detto prima del ritrovamento del corpo e voglio che torni perché ne possiamo parlare, ne possiamo discutere. Tutto si può risolvere nella vita. Vorrei solo che tornasse».
GLI AMICI
C'è incredulità, oltre che dolore, per la morte di Mattia. «Non lo avrei mai creduto possibile diceva un amico mentre guardava le operazioni dei carabinieri e dei vigili del fuoco lungo l'argine ieri mattina Mi sembra tutto così irreale. Davvero lo ha fatto per una delusione d'amore? Capisco la sofferenza che si può provare ma davvero non ne valeva la pena». Sul canale Scaricatore diverse persone si sono fermate incuriosite. E quasi tutti chiedevano la stessa cosa: «Lo hanno trovato? Il ragazzo di 21 anni?». Chi si portava una mano alla bocca coperta dalla mascherina, chi sul cuore, quasi partecipi del dolore della famiglia Fogarin. «Sì è lui» ha detto un ragazzo in sella alla bici, fermo dietro il nastro rosso e bianco, a un coetaneo mostrandogli la notizia sul cellulare. Sui social si sono susseguiti tutto il giorno messaggi di condoglianze per la famiglia, così come l'appello per ritrovare Mattia era stato condiviso da centinaia di persone. Avvistamenti erano arrivati addirittura dalla Sardegna. Segnalazioni a vuoto. Mattia era solo a 15 minuti di cammino da casa sua, nelle acque del Bacchiglione.
Si.Mo.
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