Il demografo Dalla Zuanna: «La crescita è legata ai lotti»

Venerdì 12 Luglio 2019
Il demografo Dalla Zuanna: «La crescita è legata ai lotti»
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PADOVA «Ha ragione Lorenzoni, a Padova la popolazione non crescerà nei prossimi 30 anni, a meno ché non si facciano politiche di lottizzazione...» Il professor Giampiero Dalla Zuanna, ex senatore montiano e insigne demografo, analizza le prospettive per la nostra città. «Il fatto che nascano più bambini a Padova o a Rubano oramai dipende dalla politica di concessione edilizia. Faccio un esempio: se al posto della Questura in via Anelli nascessero nuove palazzine. Questo spiega perché Albignasego ha fatto da aspirapolvere negli ultimi anni. Ma anche qui la crescita sta rallentando. E infatti è difficile prevedere un nuovo boom da qui a 30 anni».
L'ATTRATTIVITÁ
«Ma c'è la possibilità che comunque Padova cresca di popolazione, grazie alla sua attrattività. Dunque ha ragione Lorenzoni a perseguire una politica di attenzione all'urbanistica. Certo nessuno può fare previsioni certe, io appena laureato ne feci una sulla città e la sbagliai. Ma sono convinto che Padova da questo punto di vista si può sviluppare come Milano negli ultimi anni. I volani ce li ha: centro congressi e nuovo ospedale su tutti. Ma anche il nuovo stadio con gli annessi impianti della cittadella sportiva, la zip, l'università. Voglio dire che Padova deve pensarsi come città importante, dove si crea lavoro e dunque arrivano i giovani. Ricordo dove abitavo un tempo a porta Trento. Erano tutti anziani. Ora invece è arrivata una generazione nuova».
CITTÁ METROPOLITANA
«Certo nelle previsioni va tenuto in debito conto anche il fatto che di giorno in città c'è il doppio della popolazione e questo si riflette sui rifiuti consumati, sulla energia e sulle infrastrutture. Inoltre Padova e i paesi contermini ormai sono un'unica cosa. Non esiste la cintura verde divisoria come in Inghilterra ad esempio. E dunque ogni politica urbanistica va tarata d'ora in poi su 500mila persone».
«Io comunque proporrei sempre case nuove a bilancio zero in città. Sono un toccasana anche per l'ambiente. Meno ci si sposta, anche solo per fare la spesa, e meno si inquina. Ma, come dice Lorenzoni bisogna agire su aspetti particolari, gli spazi vuoti. Se guardiamo alle città migliori hanno più verde. Da noi c'è molto verde privato, ma meno pubblico, soprattutto nelle periferie. All'Arcella ad esempio mancano parchi, i cosiddetti boschi urbani, capaci di abbattere il pm10».
Dalla Zuanna ha lavorato molto su questi temi in Commissione Ambiente, in particolare sulle modalità di attuazione della rigenerazione urbana. E osserva: «Trasportare volume grazie ai crediti edilizi può essere una soluzione ma bisogna volta per volta stabilire l'impatto che la nuova costruzione produrrà sulla vita di tutti».
I FIGLI CALANO
Ma il punto nodale restano i figli. «Ormai da anni in Italia le nascite e le immigrazioni diminuiscono, e le emigrazioni aumentano. Quindi in Italia vive sempre meno gente, e l'invecchiamento è sempre più accelerato. Rispetto al 2014, oggi in Italia vivono 700 mila persone in meno, ma gli italiani con più di 70 anni sono mezzo milione in più».
«I dati Istat sulla popolazione segnalano un allarme sempre più accentuato, ma l'opinione pubblica non se ne cura. Salvo poi scendere in piazza per protestare quando per mancanza di bambini chiudono l'asilo o la scuola elementare. La politica (forse) agirà solo se percepirà una reale pressione popolare verso misure favorevoli alle famiglie con figli e verso politiche migratorie non buoniste né cattiviste, ma orientate alle reali necessità del Paese. Speriamo che ciò accada prima che sia tardi».
M.G.
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