IL CASO
PADOVA Una tripla indagine, i lavori sulla linea elettrica e le paure

Mercoledì 12 Giugno 2019
IL CASO
PADOVA Una tripla indagine, i lavori sulla linea elettrica e le paure degli autisti. Ma anche lo scontro politico e le gravi accuse dei sindacati. Succede tutto il giorno dopo il deragliamento del tram. L'incidente di lunedì sera potrebbe comportare anche risvolti penali: ieri infatti è scattata anche un'inchiesta dei carabinieri, che hanno acquisito i filmati degli ultimi tre incidenti per fare luce sulle manutenzioni. Da una parte gli aspetti tecnici e investigativi, dunque, e dall'altra le baruffe tra maggioranza e opposizione: il mix è micidiale e in città esplode l'ennesima polemica sul trasporto pubblico. Tutti intervengono, ma intanto il servizio-tram resta fermo: ieri si sono messi in moto gli autobus sostitutivi.
«Il servizio tramviario è sospeso e sostituito con autobus che osservano gli stessi orari del tram - si legge nella nota diffusa alle due di ieri pomeriggio dall'azienda Busitalia -. Questo per consentire ai tecnici gli interventi di ripristino della linea di alimentazione elettrica a seguito dello svio di un tram avvenuto la notte scorsa. È stata aperta un'inchiesta per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente».
LO SCHIANTO
Nessuno è ancora in grado di dire in modo ufficiale cosa sia successo lunedì, ma partiamo dalle certezze. Mancano pochi minuti alle 22 quando il mezzo appena uscito dal capolinea sud imbocca il rettilineo di via Guizza. All'altezza del civico 313 inizia a sbandare, poi esce dalla rotaia tra le urla dei quattro passeggeri. Il tram prima sbatte violentemente contro un palo della luce e poi finisce dentro un fossato. Gran parte del mezzo resta fermo in mezzo alla carreggiata e per fortuna in quegli attimi non passa nessun'altra auto.
I FERITI
Le quattro persone a bordo hanno riportato tutte ferite lievi: accompagnate in ospedale, sono state dimesse poco dopo. Erano subito apparse più serie le condizioni del conducente, un quarantacinquenne padovano abituato a fare il turno serale. Scioccato per quanto successo, è stato trasportato in pronto soccorso e dimesso nella notte. «Non ho potuto fare niente, avevo tra le mani un mezzo impazzito. Scriverò una relazione all'azienda. Per ora voglio solo riposare e stare tranquillo» ha raccontato ad alcuni colleghi, che nelle bacheche in azienda gli hanno rivolto i loro messaggi di solidarietà.
LE INCHIESTE
Gli autisti con maggior esperienza sono convinti che la causa dello schianto sia un guasto meccanico ad un carrello centrale che permette di agganciare il convoglio alla rotaia. Busitalia ha aperto un'indagine internaed è stato subito interessato anche l'Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi: si tratta di un organo periferico del Ministero dei Trasporti a cui spetta il compito di fare luce sulla dinamica.
Non solo indagini amministrative, però. Sul caso stanno lavorando anche i carabinieri. In stretto contatto con Busitalia e con la Polizia locale, hanno acquisito le immagini delle telecamere interne al tram e quelle dei dispositivi di videosorveglianza installati lungo la linea. Nel fascicolo ci sono anche altre due recenti fuoriuscite dalle rotaie, capitate il 28 aprile e il 2 maggio. Le indagini riguardano la manutenzione dei mezzi pubblici e l'eventuale necessità di un rafforzamento dei controlli. I militari faranno il punto della situazione e poi valuteranno se chiedere ulteriori interventi all'autorità giudiziaria.
LE POLEMICHE
L'incidente, l'ennesimo degli ultimi anni, è sfociato immediatamente nel calderone politico. L'ex sindaco Massimo Bitonci, oggi sottosegretario all'Economia, ha scritto al ministro dei Trasporti criticando la soluzione della linea monorotaia. Una lettera che ha suscitato aspre reazioni da parte del centrosinistra.
I sindacati, intanto, vanno giù pesantissimi. Quattro sigle di base (Adl, Sls, Sgb e Slm) ieri mattina hanno diffuso una nota durissima puntando il dito contro Busitalia Veneto, società partecipata appartenente al Comune di Padova e al gruppo Ferrovie dello Stato. «Questo deragliamento - attaccano - apre la porta ad interrogativi seri e domande precise. A nostro parere la dinamica evidenza chiaramente una deficienza meccanica del mezzo che molto probabilmente è dovuta ad una manutenzione carente o superficiale con tutti i rischi che questo agire comporta. Affermiamo questo a fronte di una serie di episodi che quasi quotidianamente si verificano su questo mezzo. Un mezzo che viene impiegato anche a Venezia, senza tutti questi incidenti. La sicurezza e la salute - proseguono i sindacati - non sono merce di scambio. Pretendiamo garanzie e certezze certificate per la sicurezza dei mezzi, dell'utenza che li usa e di chi li guida». Stefano Pieretti di Adl Cobas è uno dei più critici: «I risparmi aziendali mettono a rischio passeggeri e lavoratori - sbotta -, non si può andare avanti così». Dopo lo stop forzato, il tram potrebbe ripartire oggi pomeriggio. Le polemiche sul trasporto pubblico, invece, a Padova non si fermano mai.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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