IL BILANCIO
PADOVA Quindici nuovi casi di Coronavirus in provincia di Padova.

Lunedì 3 Agosto 2020
IL BILANCIO
PADOVA Quindici nuovi casi di Coronavirus in provincia di Padova. Avanza ancora, seppur in maniera contenuta, il contagio. É il quadro che emerge dai dati dell'ultimo report emesso da Azienda Zero ieri pomeriggio. Dal 21 febbraio ad oggi sono stati individuati 4.276 casi di Covid. Scende di 36 il numero di persone in quarantena nel padovano, attualmente si trovano in isolamento domiciliare in 634. Quattro mostrano i sintomi della malattia. I positivi al virus sono 279, undici in più mentre i guariti sono 3.675, quattro in più. Stabile a 322 la conta delle morti legate al Covid. Si alleggerisce il carico assistenziale del reparto di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera, nelle ultime 24 ore sono stati dimessi due pazienti. Rimangono ricoverati in area non critica in sette. Solo un degente in condizioni critiche è sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva di via Giustiniani.
L'EMERGENZA
Nei giorni scorsi è scattata l'allerta Coronavirus a Montagnana, all'interno dell'hospice al piano terra dell'ospedale di via Lovara. Sono risultati positivi un'operatrice del reparto e il figlio. Il centro di cure palliative è stato chiuso sabato mattina ed è immediatamente scattata l'indagine dell'Ulss 6 per trovare eventuali contatti. I nove pazienti degenti e tutti i lavoratori sono stati sottoposti al tampone, rassicuranti i primi risultati dei test, parte che si tratti di casi isolati. «I tamponi effettuati a tappeto a personale e ospiti spiega il sindaco di Montagnana, Loredana Borghesan hanno dato esito negativo in tutti i casi. É una buona notizia. Fortunatamente il virus non si è diffuso all'interno della struttura sanitaria, che ha in carico pazienti particolarmente fragili. Tutto questo ci fa capire che il Coronavirus è ancora tra noi, non è scomparso. L'invito è come sempre di prestare la massima attenzione e di rispettare tutte le misure preventive previste». Il caso di positività è emerso durante un controllo ad una operatrice socio sanitaria che giovedì scorso non si è presentata al lavoro. Il figlio, rientrato da poco dalle vacanze, aveva mostrato febbre e tosse.
IL TAGLIO DEL NASTRO
Questa mattina alle 10 è attesa in città Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità e ai Servizi sociali, per il taglio del nastro del nuovo centro diurno Archimede per adulti con disabilità psicofisica e sensoriale. Il servizio semiresidenziale, gestito dall'Ulss 6 Euganea, si è trasferito nella nuova sede al padiglione 3 del complesso sociosanitario ai Colli, interessato di recente da un vasto programma di recupero architettonico e funzionale su finanziamento della Regione e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Oltre alla nuova sede del centro diurno Archimede saranno oggetto di inaugurazione, sempre al complesso ai Colli, i lavori di ripristino della grotta dedicata alla Madonna di Lourdes e di riqualificazione della facciata della chiesa, oltre che di sistemazione del piazzale antistante, con la creazione di una piazza polifunzionale per eventi e attività all'aperto.
É uno scultore padovano ad aver donato alla città di Portogruaro un'opera in onore di quanti sono stati in prima linea durante l'emergenza Covid. L'artista Vinicio Mamoli l'ha dedicata a medici, infermieri, operatori sanitari, volontari, Forze dell'ordine, Protezione civile, Polizia locale, Vigili del fuoco, Croce rossa, personale del Comune ed il presidente della Regione, Luca Zaia. L'opera, una scultura in pietra d'Istria, è stata posizionata sulla rotatoria all'ingresso dell'ospedale. S'intitola Figura. Momoli è uno scultore padovano di fama internazionale, che nel corso di cinquant'anni di carriera è stato protagonista di prestigiose rassegne in tutto il mondo.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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