IL BILANCIO
PADOVA Per la prima volta da quando è scoppiata la seconda ondata

Martedì 16 Febbraio 2021
IL BILANCIO
PADOVA Per la prima volta da quando è scoppiata la seconda ondata dell'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, non sono stati registrati decessi legati al Covid-19 nella provincia di Padova.
Lo dice l'ultimo bollettino emesso da Azienda Zero sull'andamento della pandemia. Da 48 ore dunque la conta delle vittime sul territorio dell'Ulss 6 Euganea rimane stabile a quota 1.392. Sembra essere un breve momento di tregua, inserito in un periodo nero, contraddistinto da una scia di lutti e sofferenza. Sono intanto 82 i nuovi casi di positività al virus.
I dati dicono chiaramente che la seconda ondata è stata molto più devastante della prima.
Quasi il settanta per cento dei decessi collegati al Covid che si sono verificati nel territorio padovano, dall'inizio della pandemia ad oggi, è avvenuto nello stretto giro di tre mesi. Da novembre a gennaio scorso, infatti, si contano circa ottocento morti per Coronavirus. Dal 21 febbraio a oggi sono stati contagiate 59.524 persone. Attualmente i positivi al tampone sono 5.039.
Scende il numero di ricoveri per Covid nelle strutture ospedaliere cittadine. I degenti sono 289, sei in meno nel giro di 24 ore. Di questi, 32 si trovano in terapia intensiva. Gli ospedali di comunità hanno in carico altre 54 persone in via di stabilizzazione, trasferite da reparti per acuti.
Sempre tra novembre e gennaio, a causa del Coronavirus sono morti 294 anziani ospiti nelle case di riposo. Quasi il quaranta per cento dei decessi Covid registrati nella seconda ondata tocca le residenze per anziani.
Nonostante il pesante tributo in termini di vite umane, il tasso dei decessi Covid nel padovano è inferiore rispetto la media regionale. A Padova si calcolano 80,6 morti legate al Covid ogni 100mila abitanti, il Veneto si attesta a 107,4.
Con questo quadro di sfondo, ci si avvicina all'anniversario della pandemia, a quel 21 febbraio quando tutto cambiò. Per l'occasione il Comune di Vo' in collaborazione con l'Università di Padova organizza un evento per ricordare un anno dalla prima zona rossa.
L'iniziativa si svolgerà nella Sala conferenze del Museo del Vino Colli Euganei, a piazzetta Martiri 10 a Vo', con inizio alle 9.30.
Il programma, dopo i saluti istituzionali che includono la presenza del prefetto Renato Franceschelli e dell'assessore della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo, prevede un collegamento con il sindaco di Codogno e, tra gli altri, gli interventi dei professori Stefano Merigliano, presidente della Scuola di Medicina, e Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell'Università di Padova.
Il comune di Vo' rappresenta la prima zona rossa d'Italia, il laboratorio che è servito per capire e studiare il Covid-19, per rialzarsi, aiutando l'intera popolazione a districarsi nella pandemia.
Gli abitanti di Vo' a fine novembre sono stati chiamati per la quarta volta a collaborare allo screening condotto dal professor Andrea Crisanti, che ha trasformato la cittadina in un gruppo di studio sul Coronavirus.
L'ultimo test si è svolto su 160 residenti che a maggio, dopo un prelievo venoso, avevano manifestato la presenza degli anticorpi per verificare, a distanza di 6 mesi, la durata dell'immunizzazione.
Nelle prime tre occasioni - i primi due giri di tamponi molecolari, conclusi con il terzo associato al prelievo di sangue - erano stati testati tutti i tremila residenti di Vo'.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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