I TRASPORTI
PADOVA Giacca in pelle da motociclista lui, giacca a vento scura

Mercoledì 30 Settembre 2020
I TRASPORTI PADOVA Giacca in pelle da motociclista lui, giacca a vento scura
I TRASPORTI
PADOVA Giacca in pelle da motociclista lui, giacca a vento scura lei. Sembrano una coppia qualsiasi che sale sul tram alle 10 del mattino alla fermata Palasport, dopo un giro al mercato in piazzale Azzurri d'Italia all'Arcella. Ma in realtà nascondono un segreto. Una volta a bordo si guardano intorno, percorrono lentamente il mezzo da un capo all'altro scrutando i passeggeri. Gli occhi da sopra le mascherine guizzano da una parte all'altra alla ricerca di qualcosa. O qualcuno. Sotto gli abiti civili si nascondono due agenti della Polizia locale, in incognito per scovare i furbetti della mascherina.
Non fanno molta strada per trovarne uno. Cagnolino al guinzaglio, appoggiato ai cuscini che delimitano la parte riservata alle carrozzine, ha la mascherina sotto il naso. «Gentilmente, alzi la mascherina sul naso. Siamo della polizia locale» dice lei mostrando il tesserino che la identifica. L'uomo non fa storie, annuisce e solleva il dispositivo sul naso obbedendo alla richiesta. Dopo di che la caccia continua. E dal tram si passa alla linea 12 verso Prato della Valle, poi sulla M per Montegrotto e ancora l'autobus 16 e il 3 verso Prato della Valle. Su e giù, da una parte all'altra della città, rigorosamente in borghese per non farsi notare tra la folla.
LE SANZIONI
La procedura prevede che coloro che indossano male la mascherina vengono redarguiti mentre chi proprio non la indossa viene fatto scendere e riceve una multa di 533,33 euro, ridotta a 373,34 euro se si paga entro cinque giorni. Nella mattinata di ieri, la prima di controlli in borghese, non sono state staccate multe. Solo inviti a sistemare meglio i dispositivi sul viso. Ormai la mascherina sembra essere un accessorio entrato nella quotidianità anche se il suo corretto utilizzo non sempre è chiaro ai cittadini. Ecco quindi il motivo dei controlli a campione della polizia locale in borghese.
L'AVVISO
«I dati non sono confortanti dice Diego Bonavina, assessore alla Sicurezza In molte zone del Paese la situazione sta precipitando e non deve accadere anche qui. Chi sa più di noi, cioè medici e scienziati, ci sta indicando la strada e non dobbiamo abbassare la guardia. Per questo partiamo dai mezzi pubblici per verificare che le regole siano rispettate. È l'unico modo per tutelare la salute e la sicurezza dei padovani».
L'operazione che ha preso il via ieri mattina, però, non basta a sentire i sindacati. Il problema principale del trasporto pubblico è il sovraffollamento che si verifica ogni giorno da quando le scuole hanno riaperto, tanto che più di una volta gli autisti non si sono fermati a raccogliere passeggeri perché avevano superato la capienza dell'80 per cento, limite massimo imposto ai mezzi pubblici. «Non è con la repressione che si conterranno i contagi scuote la testa Vittorio Rosa del sindacato Sls Il problema è il sovraffollamento dovuto ai tanti studenti che vanno a scuola. L'idea di multare un ragazzino perché gioca o è sbadato e si abbassa o perde la mascherina non mi convince. Non è la soluzione. Servono mezzi e personale in più». La preoccupazione sale man mano che si va verso l'inverno, quando inevitabilmente aumenterà il numero di passeggeri sugli autobus: «Finché il tempo regge qualcuno andrà in bici o in motorino, ma appena farà un po' di freddo o comincerà a piovere ci sarà un aumento di utenti e anche del traffico fa notare Rosa E se il traffico aumenta vorrà dire che anche la corsa durerà di più. Maggiore è il tempo sul mezzo, maggiore è la possibilità di contagio, una situazione che si vede bene sui bus extraurbani dove i passeggeri possono restare a bordo anche un'ora. Ma Busitalia dice che non ha soldi. Mi piacerebbe che il Comune instaurasse dei tavoli seri di confronto, anche con gli autisti per capire quanta gente sale e quando c'è sovraffollamento, su quali linee. Così si potrebbe fare un ragionamento produttivo e magari si potrebbe rendere intermediario con l'azienda».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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