I sindacati dei vigili a Giordani: «Trattati da lavativi»

Domenica 26 Gennaio 2020
I sindacati dei vigili a Giordani: «Trattati da lavativi»
LA POLEMICA
PADOVA Continua il botta e risposta fra i sindacati dei Vigili e l'amministrazione sulla nuova organizzazione del lavoro che prevede turni sei giorni su sette per sei ore al giorno al posto dei cinque giorni su sette odierni con sette ore di lavoro al giorno e il sabato in servizio a turnazione. La proposta del comandante dovrebbe essere operativa dal primo di marzo ma gli agenti la rifiutano.
È bene precisare che i vigili hanno sempre lavorato di sabato. Ma con questa organizzazione, sostiene il Comune, il recupero del sabato lavorato si paga con un turno di riposo in più la settimana dopo e questo sguarnisce le fila. Inoltre il Comune vuole più agenti di quelli odierni proprio il sabato che giudica giorno importante per mercati e manifestazioni.
Dopo l'assemblea sindacale che ha ribadito di non voler toccare l'organizzazione oraria attuale e il no secco del sindaco a qualsiasi mediazione, prendono nuovamente posizione i sindacati che non ci stanno alla costruzione di un'immagine di lavoratori poco inclini al sacrificio.
«Le Rsu del Comune e tutte le organizzazioni sindacali si sono approcciate al tavolo negoziale con buon senso e responsabilità, facendo proposte di merito per coniugare le esigenze dell'amministrazione con i diritti dei lavoratori» scrivono Salvatore Livorno e Francesco Scarpelli della Uil Fpl. «Peraltro giova ricordare che la Polizia locale a Padova lavora di sabato da 151 anni. Purtroppo non siamo stati sinora ascoltati».
« Prendiamo atto delle parole di stima del sindaco Giordani verso il Corpo di Polizia locale, ma la stima non basta. Anche perché il sindaco ha avvalorato l'immagine di collaboratori che non vogliono lavorare al sabato, trasmettendo all'opinione pubblica una versione distorta e non veritiera rispetto al ruolo della Polizia locale. Mentre si tratta semplicemente di implementare il personale nel giorno del sabato. Questa disponibilità era stata fornita da mesi dalle organizzazioni sindacali».
«Perché non si è voluto fare? - si chiedono i sindacalisti - In conclusione noi ci presenteremo ai prossimi incontri con spirito propositivo, ma ci deve essere uguale disponibilità. Se il comune si dimostrerà rigido, troverà pane per i suoi denti nelle forme e modalità che decideremo con i lavoratori. Se invece ci sarà dialogo potremo trovare un utile compromesso. Confidiamo nella mediazione autorevole del Prefetto che sappiamo essere attento e sensibile verso questi temi e sulla volontà di perseguire il bene comune non lo scontro».
«Ma per fare questo ci vuole buon senso da parte di tutti. Le imposizioni comportano fratture difficili da ricomporre, il dialogo costruttivo può salvaguardare tutti gli interessi in campo. Se le parti perseguono lo stesso obiettivo si può trovare il giusto compromesso con il dovuto equilibrio».
M.G.
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