I PROGETTI
PADOVA «Va fatta anzitutto un'importante distinzione. Noi da

Venerdì 20 Settembre 2019
I PROGETTI PADOVA «Va fatta anzitutto un'importante distinzione. Noi da
I PROGETTI
PADOVA «Va fatta anzitutto un'importante distinzione. Noi da anni parliamo di bullismo nelle scuole, ma questo non è un episodio di bullismo. Questo è ben peggio. Questa è violenza allo stato puro». Ne è convinto il dottor Mario Polisciano, psicologo del Centro servizi volontariato di Padova e grande esperto di tematiche legate al disagio giovanile.
«Non entro nel merito della vicenda perché non ne conosco i contorni - sottolinea - ma di sicuro a carattere generale va detto che il ruolo del genitore è fondamentale. Devono aiutare i figli ad elaborare le emozioni e ad infondere determinati valori. Qui il valore della non violenza di certo non è stato trasmesso, anzi». Per contenere gli istinti dei giovani il Centro servizio volontariato ha messo in campo negli ultimi anni moltissimi progetti, ma anche per educare i genitori si può fare qualcosa. «Tra venti giorni - spiega Polisciano - faremo un corso di formazione destinato ad un gran numero di genitori, con figli di tutte le età dall'asilo all'università. Organizzeremo non le classiche conferenze ma una metodologia molto diversa, quella dello spettacolo teatrale. L'obiettivo è far provare ai genitori determinate emozioni, grazie a degli attori di teatro».
L'ALLARME
Se quest'ultimo episodio rappresenta qualcosa di ancor più grave, sono comunque moltissimi gli episodi di bullismo e cyber bullismo capitati negli ultimi mesi negli istituti scolastici padovani. Uno dei casi più eclatanti si è verificato a febbraio in una scuola media della provincia. Protagonista un alunno di terza media. Si finge una ragazzina, adesca un compagno e si fa spedire delle foto in atteggiamenti intimi. Poi le inoltra ai coetanei per prenderlo in giro e scoppia inevitabilmente il finimondo. Lo studente protagonista a maggio ha finito di scontare la propria punizione: quaranta ore di assistenza ai bambini delle elementari durante le loro attività di doposcuola.
I fenomeni più ricorrenti di bullismo oggi sono quelli messi in atto con il cellulare in mano, ma durante l'anno scolastico non sono comunque mancati altri gravi fatti. Si pensi a ciò che è accaduto lo scorso 23 novembre in un comune dell'area termale ai piedi dei colli euganei, dove un dodicenne è finito in pronto soccorso per le botte ricevute in bagno. Sette ragazzini sono stati identificati dai carabinieri e quattro sono stati ascoltati in caserma assieme ai genitori. Sentite anche la dirigente scolastica e un paio di insegnanti. Gli studenti non sono perseguibili penalmente perché hanno meno di quattordici anni, ma le carte con la ricostruzione dei fatti sono state comunque inviate alla Procura dei Minori. «Era solamente un gioco, ma riconosciamo di aver esagerato» hanno detto gli alunni ammettendo le proprie responsabilità. Il ragazzino vittima, però, alla fine è rimasto a casa da scuola per oltre un mese.
I NUMERI
Il Centro Servizio Volontariato di Padova nell'ultimo anno ha preso in carico 45 bulli, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, attivando per loro il progetto Sì, possiamo cambiare che consente di evitare la sospensione scolastica svolgendo delle attività educative e socialmente utili. «Il fenomeno del bullismo classico sta diminuendo sempre più, mentre aumentano a dismisura il cyber-bullismo, quello fatto attraverso le chat e i social network - spiega il dottor Polisciano -. Ci imbattiamo continuamente in utilizzi inconsapevoli e sconsiderati della tecnologia. Ai 45 giovani presi in carico abbiamo spiegato che è importante fare un uso consapevole della tecnologia. Alla base degli episodi di bullismo ci sono quasi sempre difficoltà emotive. Le vittime sono fragili e spesso non credono in se stesse, ma anche i bulli hanno delle difficoltà legate soprattutto ad un senso di frustrazione». Tradotto: i giovani bulli vanno aiutati.
G.Pip.
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