«I miei dati rubati per fare acquisti da tremila euro»

Mercoledì 19 Dicembre 2018
LA DENUNCIA
PADOVA Due cellulari di ultima generazione e un tablet. Costo complessivo: la bellezza di 2.807 euro. I tre gioielli tecnologici sono stati comprati in un negozio di Cornate d'Adda, a pochi chilometri da Monza, ma l'acquirente è totalmente sconosciuto. I carabinieri gli stanno dando la caccia dopo aver ricevuto la denuncia di un uomo padovano di 55 anni, Massimo Fiocchi: «Qualcuno ha ottenuto un finanziamento a mio nome usando dei documenti falsi, e poi come se nulla fosse ci ha pure riprovato». Quello dei furti d'identità è un fenomeno sempre più diffuso e quest'ultimo caso testimonia alla perfezione quanto siano abili questi truffatori.
Fiocchi, tecnico Arpav residente a Ponte San Nicolò, è cliente Findomestic, istituto di credito che concede finanziamenti per l'acquisto di beni e servizi privati. È lui stesso a raccontare cosa gli è accaduto: «Lo scorso 6 dicembre ho ricevuto un messaggio da parte di Findomestic in cui mi veniva detto che nella mia casella di posta elettronica era stata inviata la copia di un contratto, relativo ad un finanziamento ottenuto, che avrei dovuto sottoscrivere e restituire. Il documento si riferiva all'acquisto di materiale elettronico che io non ho mai acquistato, all'interno di un centro commerciale nella provincia di Monza e Brianza. Il contratto riportava tutti i miei dati, ma io non ne sapevo assolutamente niente».
UN UOMO DISTINTO
A quel punto il padovano ha chiamato immediatamente il negozio in questione. «Mi hanno risposto che poco prima si era presentato un cliente che è ricorso ad un finanziamento con la Findomestic, spiegando che si trattava assolutamente di una persona affabile e distinta. Mi hanno detto che tale persona aveva utilizzato i documenti originali. Evidentemente - conclude Massimo amareggiato - aveva un codice fiscale e una carta d'identità falsa, con i miei dati ma con la sua fotografia».
GLI ALTRI TENTATIVI
Il padovano ha chiamato immediatamente Findomestic («per fortuna alla fine non ci ho rimesso un euro», sospira) ma pochi giorni dopo è dovuto tornare dai carabinieri. «Chiamando Findomestic per avere delle informazioni in merito alla mia posizione finanziaria - aggiunge - ho infatti scoperto che il 10 dicembre era stato richiesto un secondo finanziamento per la somma di 1.399 euro. Per fortuna quello non è andato a buon fine. Ho scoperto inoltre che è stata attivata una carta di credito a mio nome, da cui è partito un bonifico di 1.628 euro».
Non è tutto: «Negli stessi giorni pure Agos Ducato, un'altra società che si occupa di prestiti e finanziamenti, mi ha comunicato che c'è stato un tentativo di acquisto da 2.887 euro in un negozio di Busnago, vicino a Monza. Non è andato a buon fine perché sono già pendenti altre finanziamenti da parte mia».
Ma perché qualcuno ha preso di mira proprio lui? «Me lo chiedo anche io e non ne ho la più pallida idea - risponde -. Forse mi ha visto come il classico impiegato con un reddito fisso, ma non so se possa avere un complice qui in zona».
Gabriele Pipia
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