«I locali fanno vivere la città, l'orrore sono i bidoni ovunque»

Giovedì 20 Giugno 2019
«I locali fanno vivere la città, l'orrore sono i bidoni ovunque»
PERCHÉ SÌ
PADOVA Giuliano Pisani non nasconde le sue perplessità sul giro vite che la Soprintendenza ha fatto scattare sui plateatici del centro storico. Già assessore alla Cultura della giunta Destro, traduttore di Platone e Plutarco, studioso di Giotto, membro dell'Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti, ideatore del il Premio letterario Campiello Giovani, Pisani è un esponente di spicco del mondo culturale padovano. Nonostante questo, non rinuncia a bacchettare in maniera piuttosto severa la Soprintendenza e a schierasi con i baristi e ristoratori che, in questi giorni, sono scesi sul piede di guerra.
L'architetto Pezzetta sostiene che il centro storico non può essere trasformato in una sala da pranzo. Non condivide?
«Io mi limito a osservare che la bellezza di una città deve essere goduta anche sedendosi all'aperto, magari per bere qualcosa in compagnia. I centri storici vivono solamente se sono frequentati».
A lei, dunque, non fanno orrore i tavolini e gli ombrelloni nelle piazze?
«Ma non scherziamo. Con il massimo rispetto per chi si occupa dei nostri beni monumentali, mi permetto di suggerire di guardarsi un po' intorno. Scopriranno, magari, che in centro storico ci sono centinaia di bidoni della spazzatura che deturpano la visione dei nostri monumenti».
Qualche esempio?
«Penso a piazza Eremitani dove un'infilata di cassonetti è un vero e proprio pugno in un occhio. Lo stesso discorso vale per piazza Antenore. Sarebbe interessate chiedere ai turisti che arrivano in visita a Padova se sono più infastiditi dai tavolini dei bar o dai bidoni della spazzatura buttati ovunque. E questo è solo un esempio. Ci sono tante altre situazioni su cui bisognerebbe riflettere».
Ovvero?
«Pensiamo, per esempio, a Prato della Valle. Si tratta di una delle più belle piazze d'Europa. Nonostante questo, anche quest'anno, ha fatto da cornice al luna park, una cosa inaccettabile. In passato è stato organizzato anche un raduno di camion, cose da non crederci. A Verona, in piazza Bra, ci sono i tavolini con i loro ombrellini. In Prato noi, invece, ci mettiamo le giostre. Qualche domanda dovremmo pur farcela».
Insomma, lei non sembra concedere alcuna attenuante alla Soprintendenza
«L'impressione è quella che, questa volta, si sia sbagliato obiettivo. Ha senso prendersela con i baristi quando nelle piazze, soprattutto la sera, le auto vengono parcheggiate ovunque. Mi chiedo se sia peggio vedere della gente seduta nei tavolini a bere qualcosa oppure la visione di macchine abbandonate dove capita».
Come se ne esce?
«Giordani deve fare ricorso al buon senso che, tra le altre cose, era uno dei suoi slogan in campagna elettorale. È evidente che baristi e ristoratori non possono fare tutto quello che vogliono. Allo stesso tempo, però, non ha alcun senso penalizzarli in questo modo. Lo ripeto, una città viva e vissuta è una città più bella e più sicura e, da questo punto di vista, i locali del centro storico ricoprono un ruolo fondamentale».
A.R.
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