I LAVORI
PADOVA «Entro luglio sarà completata tutta la viabilità del quadrante per il nuovo ospedale, da via Friburgo fino alla nuova statale del Santo. Siccome per avere il nuovo policlinico il tempo stimato è di 10 anni, nel frattempo la viabilità servirà ad alleggerire la pressione del traffico su via S. Marco e su via Tommaseo. Con la chiusura dell'Arco di Giano infatti abbiamo realizzato quel sistema di attraversamento della città da est a ovest che arriva fino a via Po».
LE FASI
Così l'assessore ai lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, annuncia la preparazione a tempo di record del sistema viabilistico di Padova est. Un record rispetto alla nascita del nuovo policlinico ma un percorso ventennale per la città. «La parte più spettacolare sarà senza dubbio il raddrizzamento del cavalcavia Maroncelli da cui arriveranno direttamente le auto dall'area del nuovo policlinico. Abbiamo fatto uno sfrozo imponente per correggere il progetto dell'amministrazione precedente che chiudeva in pratica il rione di S. Lazzaro. Ora invece sarà collegato con Mortise, la Stanga e il centro e avrà il servizio autobus».
VIA S. MARCO
Ma è in corso una rivoluzione complessiva dell'area come dimostrano i cambiamenti in atto sulla rotatoria fra via S. Marco e via Einaudi, quella davanti alla torre rossa per intenderci. Rimodulato il numero e la larghezza delle corsie per avere due corsie di marcia in ingresso alla rotatoria e una corsia in uscita. Resta la corsia riservata esistente per l'ingresso da via Einaudi su via S. Marco.
Questi interventi vanno nel quadro di rendere più fluida la circolazione sull'asse via Venezia-via S. Marco, come il famoso sigaro, ovvero la rotatoria allungata su via Venezia che coinvolge anche via Donà e via Martiri Giuliani e Dalmati.
IL SIGARO
I lavori per il maxi rondò di via Venezia termineranno in aprile. Un progetto che, in questi mesi, ha subito alcune modifiche e ha creato più di qualche problema alla circolazione. Il Comune ha anche deciso di modificare i due attraversamenti pedonali ai margini del rondò. Quello che attualmente si trova in prossimità di via Martiri Giuliani e Dalmati, verrà sposato di una cinquantina di metri e troverà posto proprio davanti a Decathlon. Per garantire la sicurezza dei pedoni, accogliendo le osservazioni del comitato di quartiere verrà dotato anche di semafori a chiamata.
L'attraversamento pedonale che dà verso piazzale Stanga, invece, verrà dotato di segnaletica luminosa (lato sinistro) e di un semaforo a chiamata (lato destro).
I COMITATI
Di recente il comitato di cittadini A ruota libera ha osservato che «l'attraversamento pedonale in via di realizzazione davanti al centro Giotto all'incrocio tra via Venezia e via Donà, è troppo stretto. Se invece, fosse più largo di un metro e mezzo e, magari dotato di segnaletica orizzontale, potrebbe diventare ciclopedonale».
«Alcune modifiche sono possibili spiega l'assessore - incontrerR
ò i cittadini per confrontarci sulla questione. E mi confronterò anche con i tecnici del Comune. Se si tratta di una modifica fattibile, che non comporta costi significativi, io non ho alcun problema a cambiare il progetto originale».
M.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA «Entro luglio sarà completata tutta la viabilità del quadrante per il nuovo ospedale, da via Friburgo fino alla nuova statale del Santo. Siccome per avere il nuovo policlinico il tempo stimato è di 10 anni, nel frattempo la viabilità servirà ad alleggerire la pressione del traffico su via S. Marco e su via Tommaseo. Con la chiusura dell'Arco di Giano infatti abbiamo realizzato quel sistema di attraversamento della città da est a ovest che arriva fino a via Po».
LE FASI
Così l'assessore ai lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, annuncia la preparazione a tempo di record del sistema viabilistico di Padova est. Un record rispetto alla nascita del nuovo policlinico ma un percorso ventennale per la città. «La parte più spettacolare sarà senza dubbio il raddrizzamento del cavalcavia Maroncelli da cui arriveranno direttamente le auto dall'area del nuovo policlinico. Abbiamo fatto uno sfrozo imponente per correggere il progetto dell'amministrazione precedente che chiudeva in pratica il rione di S. Lazzaro. Ora invece sarà collegato con Mortise, la Stanga e il centro e avrà il servizio autobus».
VIA S. MARCO
Ma è in corso una rivoluzione complessiva dell'area come dimostrano i cambiamenti in atto sulla rotatoria fra via S. Marco e via Einaudi, quella davanti alla torre rossa per intenderci. Rimodulato il numero e la larghezza delle corsie per avere due corsie di marcia in ingresso alla rotatoria e una corsia in uscita. Resta la corsia riservata esistente per l'ingresso da via Einaudi su via S. Marco.
Questi interventi vanno nel quadro di rendere più fluida la circolazione sull'asse via Venezia-via S. Marco, come il famoso sigaro, ovvero la rotatoria allungata su via Venezia che coinvolge anche via Donà e via Martiri Giuliani e Dalmati.
IL SIGARO
I lavori per il maxi rondò di via Venezia termineranno in aprile. Un progetto che, in questi mesi, ha subito alcune modifiche e ha creato più di qualche problema alla circolazione. Il Comune ha anche deciso di modificare i due attraversamenti pedonali ai margini del rondò. Quello che attualmente si trova in prossimità di via Martiri Giuliani e Dalmati, verrà sposato di una cinquantina di metri e troverà posto proprio davanti a Decathlon. Per garantire la sicurezza dei pedoni, accogliendo le osservazioni del comitato di quartiere verrà dotato anche di semafori a chiamata.
L'attraversamento pedonale che dà verso piazzale Stanga, invece, verrà dotato di segnaletica luminosa (lato sinistro) e di un semaforo a chiamata (lato destro).
I COMITATI
Di recente il comitato di cittadini A ruota libera ha osservato che «l'attraversamento pedonale in via di realizzazione davanti al centro Giotto all'incrocio tra via Venezia e via Donà, è troppo stretto. Se invece, fosse più largo di un metro e mezzo e, magari dotato di segnaletica orizzontale, potrebbe diventare ciclopedonale».
«Alcune modifiche sono possibili spiega l'assessore - incontrerR
ò i cittadini per confrontarci sulla questione. E mi confronterò anche con i tecnici del Comune. Se si tratta di una modifica fattibile, che non comporta costi significativi, io non ho alcun problema a cambiare il progetto originale».
M.G.
