I FESTEGGIAMENTI
VIGONZA La certezza della liberazione di Luca ed Edith arriva

Domenica 15 Marzo 2020
I FESTEGGIAMENTI
VIGONZA La certezza della liberazione di Luca ed Edith arriva in tutto il Comune alle 15.25 quando le campane dei sette campanili delle frazioni, contemporaneamente, hanno intonano suoni di festa: «È proprio vero: Luca è libero». In un solo momento i 23 mila abitanti di Vigonza hanno condiviso all'unisono questa gioia, ciascuno rinchiuso nelle silenzio delle proprie case. «Abbiamo voluto lanciare così il nostro grido di gioia immensa - ha detto il parroco don Alessandro -. In questo momento era l'unico modo per manifestare la nostra emozione, visto che nell'ultima settimana le campane sono mute perché non si celebrano le messe. Attraverso il suono delle campane abbiamo così idealmente unito tutte le frazioni e tutti gli abitanti in un unico grande abbraccio e canto di gioia».
Ieri sera i vigontini hanno accolto l'invito del sindaco Marangon ad accendere una candela sulla finestra di casa, «Per dire tutti insieme che ce la faremo, amici e concittadini. Una grande notizia è giunta oggi. È un segnale per esprimere la gioia sopita nelle nostre case. La liberazione di Luca è la fiammella di luce e di speranza in un momento buio. In questi giorni siamo impegnati costantemente, 24h, con l'emergenza corona virus, ma se Luca è stato liberato questo supera tutto il resto. Il problema - ha detto ancora Marangon - è che questa grande notizia non deve generare il contrario di quello che dobbiamo fare, cioè rimanere a casa. È una situazione difficile da gestire ma dobbiamo continuare a rispettare le leggi. Luca lo festeggiamo nei nostri cuori e attraverso l'accensione di una candela, simbolo di luce e di grande speranza per il futuro che ci aspetta. Ora ci resta da affrontare un'altra attesa, diversa dalla prima: Luca è vivo, sta bene e tornerà da noi. Bisognerà pazientare ancora qualche giorno prima di poterlo riavere a casa».
Tanti punti luce, ieri sera, a Vigonza, per il flash mob voluto e ideato dal sindaco: «Da una settimana le nostre abitudini sono cambiate. Non si può uscire, non ci si può ritrovare nelle piazze. Siamo costretti a festeggiare la bella notizia sottotono, in sordina, ma non è giusto che questa emergenza spenga il nostro entusiasmo e la nostra speranza. Ecco perché ho chiesto a tutti di accendere una candela perché queste restrizioni siano solo fisiche mentre con il pensiero ed il cuore siamo tutti vicinissimi. Accendere una candela significa abbracciarci per esprimere la felicità di questa giornata così carica di emozioni». Nei prossimi giorni, quando Luca Tacchetto sarà rientrato a Vigonza, verrà ancora festeggiato sempre nel rispetto delle misure restrittive dettate del decreto per il contenimento del Coronavirus.
L.Lev.
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