I DATI
PADOVA Una collaborazione attiva tra TermeColli Euganei e il capoluogo,

Domenica 17 Febbraio 2019
I DATI
PADOVA Una collaborazione attiva tra TermeColli Euganei e il capoluogo, per rilanciare e valorizzare il turismo religioso. La proposta arriva dal presidente dell'Ogd (Organizzazione di gestione della destinazione turistica) Terme e Colli Euganei, sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello. Si torna a parlare di turismo religioso, dopo il dato reso noto dai francescani conventuali di Padova alla vigilia della Festa della Traslazione della Lingua del Santo. Lo scorso anno sono giunti alla Basilica di Sant'Antonio 3 milioni di visitatori. I devoti sono arrivati in città da 82 diverse nazioni. Un flusso da intercettare e trattenere sul territorio, per contribuire alla crescita locale. «Per trasformare il turismo mordi e fuggi in turismo consapevole spiega Mortandello le due destinazioni turistiche Terme-Colli Euganei e Padova dovranno sedere allo stesso tavolo. Partendo dai rispettivi piani strategici e operativi, si potrebbe cercare una collaborazione atta a incentivare e favorire l'appeal di mercato che riguarda il turismo religioso. Padova ha la Basilica di Sant'Antonio, la Cappella degli Scrovegni, la tradizione di San Leopoldo, ma anche il territorio è ricchissimo di percorsi e monumenti religiosi. Ad esempio l'abbazia di Praglia, il monastero di San Daniele, l'Eremo Monte Rua, la Romea Strata, le sette chiesette di Monselice. Bisognerebbe mettere a regime un nuovo modello di governance, per creare percorsi religiosi che di fatto aumentino la permanenza media dei fedeli. Una sinergia progettuale aiuterà a recuperare nuove forme di finanziamento».
LA STRATEGIA
Buona parte dei turisti religiosi ricorre all'ausilio di tour operator, o agenzie di viaggio per cercare di soddisfare il proprio desiderio di vacanza. L'Italia è certamente una delle destinazioni principali dei flussi turistici mondiali, considerando la presenza del Vaticano e di Roma, insieme ad altre realtà come Assisi, Loreto, Pompei, San Giovanni Rotondo e Padova. Secondo un recente studio dell'Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) in Italia il turismo religioso pesa sull'economia nazionale l'1,5% sul totale dei flussi turistici, di cui il 2% sulla domanda internazionale e l'1,1% sui turisti italiani, per un totale di 5,6 milioni di presenze turistiche (di cui 3,3 milioni di presenze straniere e 2,3 milioni di presenze legate al mercato italiano). «Rilanciare il turismo religioso nel Padovano rappresenta un'enorme opportunità dal punto di vista economico e occupazionale aggiunge Mortandello E' vero che la politica deve avere il primato, ma il turismo è fatto da professionisti del settore che sanno adattarsi alle esigenze del mercato. Pensiamo alle grandi mete religiose come Lourdes o Medjugorje, i viaggi sono gestiti da tour operator che differenziano il soggiorno. L'obiettivo è saper offrire dei pacchetti personalizzati anche nel padovano. Bisogna tener presente che fedeli e pellegrini fanno attenzione anche al contesto ambientale. Pregare e meditare in mezzo alla natura e al silenzio è un aspetto da valorizzare. I Colli sarebbero un luogo ideale per una zona di meditazione, per veder sorgere e tramontare il sole, lontani dal caos cittadino». Sempre secondo l'ultima ricerca Isnart, il pellegrino viaggia principalmente in bassa stagione e spende mediamente 51 euro al giorno. Gli italiani spendono di più degli stranieri (rispettivamente 59 euro e 46 euro). I turisti che scelgono mete a carattere religioso sono per il 32,7% accompagnati dal proprio compagno, il 20% fa parte di un tour organizzato, il 19% va con un gruppo di amici, il 13% si muove con la famiglia e solo il 9% viaggia da solo. La motivazione religiosa, che rappresenta la principale ragione di scelta del soggiorno (71,9%) è unita al desiderio di partecipare ad eventi di natura spirituale (37%).
Elisa Fais
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