I CONTROLLI
PADOVA Il cliente sprovveduto pensa di aver concluso un affare nel

Mercoledì 21 Agosto 2019
I CONTROLLI
PADOVA Il cliente sprovveduto pensa di aver concluso un affare nel rapporto qualità-prezzo. Poi arriva puntuale il controllo della Polizia stradale e l'auto appena acquistata viene sequestrata perché non in regola. Sono davvero tante le situazioni di questo tipo che stanno colpendo vittime padovane: vorrebbero risparmiare, ma si mettono nelle mani sbagliate.
Negli ultimi due anni almeno trenta veicoli di media e grossa cilindrata provenienti da fuori confine e oggetto di nazionalizzazione non sono risultati a norma e la Polizia Stradale di Padova ha proceduto a sequestrarli e indagare i sospettati. Si tratta di vetture immatricolate in Italia con falsa documentazione estera. E' quanto emerge da un'attività ad ampio raggio della Polizia Stradale del Veneto, svolta in sinergia con una squadra della Polizia giudiziaria.
LE INDAGINI
Le indagini sono cominciate due anni fa e sono tutt'ora in corso. Ecco perché il numero delle auto non a norma e delle persone sotto la lente d'ingrandimento dell'autorità giudiziaria è destinato a lievitare. Sempre più spesso la clonazione dei dati identificativi dei veicoli e l'utilizzo di documentazione estera falsa permettono ad organizzazioni criminali, sia italiane che straniere, di immettere sul mercato autoveicoli provento di furti o appropriazioni indebite, commessi sia in territorio nazionale che estero. Tra le zone più controllate vi è tutta l'area dell'est Europa, a cominciare dalla Romania.
LE PRATICHE
Il servizio messo in atto dalla Stradale è stato caratterizzato da diverse centinaia di pratiche di nazionalizzazione controllate, sia nelle varie sedi della motorizzazione civile, sia nelle agenzie di pratiche automobilistiche che svolgono servizio di consulenza per l'immatricolazione dei veicoli. Alla luce di queste irregolarità che hanno permesso di scoprire vere e proprie organizzazioni criminali, gli indagati devono ora rispondere di ricettazione e riciclaggio.
Gli investigatori della Stradale hanno accertato che in parecchi casi i veicoli sono dei veri e propri cloni analoghi modelli circolanti all'estero, mentre in altri casi viene utilizzata documentazione estera completamente falsa per immatricolare nuovamente veicoli molto spesso provento di appropriazioni indebite. L'attività d'indagine sta interessando non soltanto Padova e le altre provincie del Veneto, ma si sta estendendo anche a più regioni d'Italia.
Le attività delle organizzazioni criminali dedite a questo tipo di azioni delittuose trovano sempre più spesso terreno fertile in quanto le persone che sono alla ricerca di un veicolo da acquistare sono attratte dal prezzo molto conveniente. Convinti di aver fatto un affare, accorgendosi poi in un secondo momento di aver comprato un'auto di illecita provenienza.
LE CONSEGUENZE
Il rischio in questi casi è quello di subire il sequestro del veicolo con tutte le relative conseguenze penali e di aver speso ingenti cifre di denaro che verranno mai restituite in quanto, nel frattempo, i fantomatici venditori si saranno già dileguati. L'invito, per chi è in procinto di acquistare un veicolo, è quello di rivolgersi a venditori presenti da anni sul territorio e di porre in essere tutte le cautele, prestando la massima attenzione soprattutto per gli acquisti in rete, a venditori improvvisati o privi di una sede fissa. E' consigliabile rivolgersi a studi di consulenza automobilistica specializzati e, nel caso di sospetti concreti sulla provenienza del veicolo, la Stradale invita gli utenti a rivolgersi negli uffici di via Acquapendente per aver possibili delucidazioni e accertamenti sul mezzo che si sta decidendo di acquistare.
Cesare Arcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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