I COMUNI
CITTADELLA Luca Pierobon è sindaco a Cittadella. «Lo Stato

Lunedì 18 Gennaio 2021
I COMUNI CITTADELLA Luca Pierobon è sindaco a Cittadella. «Lo Stato
I COMUNI
CITTADELLA Luca Pierobon è sindaco a Cittadella. «Lo Stato ci ha dato 1,8 milioni in una prima tranche e in questi giorni altri 1,5 milioni. Ma questi li abbiamo accantonati temporaneamente in un fondo di riserva. E sa perchè? Non sappiamo su quali voci delle minori entrate vorrà intervenire. Dunque ci tuteliamo perchè nel caso li spendiamo poi non li vogliano indietro...».
A parte la prudenza «nel corso dell'anno abbiamo cercato di risparmiare il più possibile, per colmare il divario fra le erogazioni e il buco di bilancio. Ad esempio non abbiamo sostituito i dipendenti in pensione e due dirigenti sono a part-time non a tempo normale. Abbiamo limato le spese ma senza tagliare il Sociale e ridotto alcuni investimenti. Del resto con 3 milioni di minori entrate dai tributi molto non si poteva fare. Non dimentichiamo poi le spese per il Coronavirus in sè, per questo credo che con entrate così basse riusciremo a chiudere il bilancio in aprile. Ancora ci mancano i resoconti finali sull'Imu, perché la finanza pubblica è una cosa complicata ma quello che ci spaventa è il 2021. Faremo molta fatica a programmare se le regole cambiano in continuazione. Per ora abbiamo attinto da dove era possibile, ma non so come faremo quest'anno, anche perché il nostro è uno dei pochi comuni della provincia che non mette l'addizionale Irpef comunale. Le aliquote Imu sono ai minimi e non abbiamo certo l'intenzione di intervenire con un aumento dell'imposizione fiscale». Se facciamo il confronto fra gli incassi del 2019 e quelli del 2020 si noterà infatti che a fronte di 21 milioni e 897mila euro quest'anno ne sono arrivati 22.716, ma i trasferimenti statali da 328mila euro sono arrivati a 4 milioni e 766 euro.
ABANO TERME
Federico Barbierato, sindaco di Abano. «Debbo dire che quest'anno lo stato è venuto incontro ai Comuni... Perché aveva i soldi. Quello che temo però è quello che potrebbe succedere nel 2021».
«Faccio un esempio per il mio Comune - continua - l'imposta di soggiorno è vitale e conta per 2,5 milioni di euro. Quest'anno ne abbiamo incassati 780mila. Per fortuna sono arrivati 1,8 milioni dallo stato. Ma l'anno prossimo per noi sarà dura. Come possiamo stabilire quanto mettere nel bilancio se non sappiamo nemmeno se gli alberghi potranno riaprire? E quei soldi ci servono per sostenere magari le persone che sempre di più vengono a bussare alle porte dei servizi sociali».
C'è un discorso di fondo. «Dal 2013 l'imposta è servita non solo per fare promozione ma anche per pagare spese come il taglio dell'erba o l'illuminazione. Insomma è stata usata per fa quadrare i bilanci. Bloccare le spese per promozioni ed eventi culturali è possibile, ma come fare per il resto? Non sappiamo nemmeno, ma lo speriamo ardentemente, che il 4 aprile per Pasqua si possa riaprire. Per adesso abbiamo messo in un fondo di riserva gli ultimi soldi arrivati a fine dicembre, circa 4-500mila euro ma il problema è se vedremo ancora erogazioni. Nel frattempo dopo un anno che il comparto termale è fermo vedo arrivare ai servizi sociali persone che mai mi sarei aspettato di vedere tanto che distribuiremo 107mila euro di buoni alimentari dallo stato. Poi ci sono altri problemi come il 110 per cento. Ho una valanga di persone che cercano informazioni e che vogliono fare la pratica. Ma il personale è sempre lo stesso. Lo stato dovrebbe pensarci prima di fare i superbonus».
ALBIGNASEGO
Filippo Giacinti, sindaco di Albignasego. «Come abbiamo fatto? Primo: rinegoziazione dei mutui, operazione concessa in via straordinaria. Poi abbiamo usato l' avanzo di amministrazione, 1 milione di euro che era destinato a delle opere ed inveceè andato a spese per il Covid. Sulle opere abbiamo fatto un mutuo così non le abbiamo fermate. E abbiamo fatto ricorso al fondo di svalutazione crediti e alla quota parte dell'avanzo dell'Unione Pratiarcati».
Così Albignasego ha cercato di parare il mancato incasso da Cosap, Imu e Tari di 3 milioni e 250mila euro che sono stati ristorati solamente in minima parte da un trasferimento statale di 1 milione e 240mila euro. Il Comune ha dovuto recuperare circa 2 milioni di euro ricorrendo a tutte le risorse disponibili. «Oltre 1 milione di euro è stato utilizzato per coprire quella fetta di Tari, la tassa sui rifiuti, che non è stata pagata dalle attività commerciali chiuse durante il lockdown e dalle famiglie in particolari condizioni di disagio ovvero, in possesso dei requisiti per l'ottenimento del bonus sociale. «Noi ad esempio sosteniamo molte manifestazioni culturali - quest'anno quei soldi li abbiamo messi per altre spese e alla fine il conto è arrivato a 1 milione e 98mila euro. Questo non ci ha impedito di aumentare le risorse per i servizi sociali, 139mila euro e per la scuola, 91mila euro, mentre abbiamo appena dato 100mila euro per sostenere le attività economiche».
M.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci