Tumore al cervello, un algoritmo prevede la gravità della malattia

Sabato 23 Marzo 2019
Tumore al cervello, un algoritmo prevede la gravità della malattia
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
PADOVA L'intelligenza artificiale applicata alle risonanze magnetiche permette di diagnosticare il tumore cerebrale e la sua gravità prima dell'esame istopatologico. E' il risultato di uno studio pubblicato sul Journal of Magnetic Resonance Imaging, svolto in collaborazione tra il Dipartimento di Medicina animale, produzioni e salute dell'Università di Padova, i reparti di Neuroradiologia e di Neurochirurgia dell'Azienda ospedaliera. Il team di ricercatori e specialisti ha testato una tecnica basata su rete neurale (circuito di neuroni), su pazienti con diagnosi radiologica di meningioma e conferma istopatologica dopo l'asportazione chirurgica. Il risultato è stato il riconoscimento del grado di malignità della neoplasia in 109 casi su 117, a partire direttamente dalle immagini diagnostiche. Vincitore già di un progetto Stars Unipd 2018, lo studio è il punto di arrivo di una ricerca triennale eseguita su diversi tipi di tumori cerebrali di cani. Dopo aver sviluppato algoritmi di rete neurale negli animali, sia per la determinazione di malignità che per il riconoscimento dei gliomi, ne è stato elaborato uno del tutto simile per l'analisi del meningioma umano. «A tutt'oggi, la certezza assoluta di determinare il grado di malignità della neoplasia, da cui dipende l'applicazione del più idoneo protocollo terapeutico - sottolinea Francesco Causin, direttore della Neuroradiologia dell'Azienda ospedaliera di Padova - è demandata alla valutazione istopatologica post-asportazione chirurgica. L'accuratezza di questo modello preliminare è un'evidente dimostrazione che, in un futuro non così lontano, nuove metodologie basate sull'intelligenza artificiale potranno non solo supportare il radiologo nel proprio processo decisionale verso la diagnosi finale, ma anche guidare scelte terapeutiche mediche, chirurgiche e mininvasive». Il meningioma è la neoplasia intracranica più frequente sia nel cane che nell'uomo (rappresenta rispettivamente circa il 50% ed il 35% dei tumori primari intracranici); sono inoltre identici, per le due specie, anche come classificazione di malignità, suddivisi in benigni, atipici e maligni. «L'esperienza che abbiamo maturato con gli studi di risonanza magnetica sul cane, unica per metodologia, caratteristiche e numerosità dice il ricercatore Tommaso Banzato l'abbiamo voluta condividere con i colleghi dell'Azienda ospedaliera. Questo ha aperto ad entrambe le equipe nuovi scenari da cui stanno emergendo ulteriori interessanti sviluppi».
«L'eccezionalità di questo progetto, oltre al risultato specifico ottenuto, risiede nel fatto che esso rappresenta la realizzazione perfetta del concetto di medicina traslazionale afferma Alessandro Zotti, docente di Clinica medica veterinaria e responsabile del Servizio veterinario centralizzato d'Ateneo ovvero il passaggio dal modello animale all'uomo. Realizzazione perfetta perché il modello non è stato ottenuto su animali sperimentali, ma su animali di proprietà che convivono con l'uomo».
F.Cap.
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