Park Prandina, c'è già un progetto

Domenica 17 Febbraio 2019
I NUMERI
PADOVA Non è questione di potere. È questione di volere. Il parcheggio sotterraneo a un solo piano alla Prandina con parco in superficie è sostenibile economicamente. Lo dice la simulazione della Parcheggio e Immobiliare Prato della Valle, ovvero la società che ha sistemato il parcheggio interno di piazza Rabin e sta restaurando il frontone dell'ex Foro Boario (inaugurazione a giugno). Per anni ha studiato la possibilità di fare due piani di interrato, che sono stati poi cassati dal Comune. Notare che nella società è presente Parcheggi Italia specializzata proprio nella realizzazione di parcheggi di qualsiasi tipologia a ridosso dei centri storici tanto che ne gestisce decine nel nord Italia con migliaia di posti. E si dice interessata a partecipare a un eventuale bando.
I COSTI
I calcoli sono semplici. «Il costo per un piano di interrato è di 22mila euro a posto auto. Per 500 posti sono circa 11 milioni di euro». Su 10mila metri quadri rispetto ai 35mila totali. Se il Comune volesse realizzare l'opera in project financing come sta accadendo in Prato della valle, la ditta si accollerebbe le spese di costruzione poi guadagnerebbe con gli incassi, mentre al Comune andrebbe una percentuale dei ricavi (il 14 per cento nel caso del Prato). Dopo un tot di anni - 39 nella convenzione - la proprietà dell'opera tornerebbe al pubblico.
I GUADAGNI
Semplifichiamo la situazione con uno scenario di minima. In piazza Insurrezione si pagano 3 euro l'ora, al Boschetti 1,70, al Sarpi 1 euro. Facciamo una media di 1,50. Mettiamo che il parcheggio si riempia solo otto ore, sono 6mila euro al giorno circa. Ora poniamo che questo risultato si raggiunga solo per 250 giorni; fanno 1,5 milioni l'anno, dei quali 200mila andrebbero al Comune. Dopo 40 anni i privati avrebbero guadagnato 40 milioni e il Comune 8 milioni di euro. Altro che sistemazione delle casette dell'ex caserma per far posto alle associazioni. Con i resti potrebbe costruire almeno 5 scuole. E inoltre: portare una media di tremila persone in più in centro ogni giorno, soprattutto da ovest, Tencarola e Chiesanuova, aumentare la fiducia nei commercianti, favoleggiare su una piazza Insurrezione liberata dalle auto, con la possibilità di toglierle anche da corso Milano trasformato in boulevard. Senza contare che quando, nel giro due-tre anni, nascerà il polo delle scienze sociali all'ex Distretto, tutta l'area delle riviere e della Specola dovrà evitare il collasso viabilistico.
LA FAME DI PARK
Non ha visto sbagliato dunque il gruppo facebook InCivilis che mette insieme dei cittadini interessati allo sviluppo urbanistico della città, quando ha proposto il progetto che vediamo sintetizzato nel grafico. E paradossalmente sono proprio gli ultimi dati del Comune sul successo dei parcheggi a confermare la fame di posti auto in città. Aumentano del 6% gli incassi dei parcheggi nel mese di dicembre 2018 rispetto al 2017 secondo i dati diffusi da ApsHolding. Una crescita forte per i parcheggi scambiatori dei capolinea del tram, che registrano un +14% a Nord e addirittura un +24% per il Sud.
LORENZONI
Dice Lorenzoni: «Aver potenziato il servizio del tram durante le festività, con maggiori corse e agevolazioni tariffarie, e favorito l'utilizzo dei parcheggi scambiatori ha contribuito a rendere più accessibile la città. Il dato complessivo che emerge da questi numeri inoltre dimostra che in città ci sono stati più accessi e questo è fatto positivo per tutti». «Il risultato positivo ci conforta commenta Riccardo Bentsik, amministratore delegato di ApsHolding Senza dubbio la campagna di informazione e di promozione dei parcheggi scambiatori tramite pubblicità su poster, quotidiani, televisioni, sito, e informazione sui giornali ha sortito degli effetti che con il tempo diventano abitudini».
Mauro Giacon
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