Jeans abbassati per adescare un minorenne: denunciato

Venerdì 22 Febbraio 2019
L'INDAGINE
PADOVA Lo avvicina con l'auto, abbassa il finestrino e lo invita a seguirlo. Come se non bastasse, si slaccia i pantaloni e gli chiede di masturbarlo. Il protagonista è un uomo padovano di 44 anni, la vittima è un ragazzino di 16 anni. L'episodio è capitato martedì sera in via Tevere, vicino al casello di Padova Ovest, e i carabinieri hanno identificato in fretta il presunto maniaco: si tratta di P.S.A., già noto alle forze dell'ordine per precedenti simili, denunciato per adescamento di minori. Gli uomini della stazione di Padova Principale, coordinati dal comandante Giovanni Soldano, hanno dunque considerato attendibile la ricostruzione fatta dal ragazzino, decisamente spaventato e inorridito per quanto successo. Con un'indagine-lampo hanno identificato e rintracciato il quarantaquattrenne.
LA PROPOSTA
Succede tutto alle sette di sera, quando il giovane sta camminando da solo lungo via Tevere. Un'auto, con a bordo il quarantaquattrenne, lo segue. Si avvicina, rallenta, si ferma. L'uomo al volante abbassa il finestrino, il minorenne pensa che sia semplicemente un automobilista che necessita di un'informazione. E invece no. Non c'è nessuna indicazione da chiedere. Solo una proposta sconcia.
«Ti va di seguirmi?». L'espressione è sorridente, il tono è ammiccante. Il sedicenne inizialmente non capisce. Poi l'uomo usa parole più chiare. Invita il minorenne ad una prestazione sessuale e gli propone in cambio di soldi. «Ti va di masturbarmi?». Il ragazzino scuote la testa e fa per allontanarsi. L'uomo però insiste e si slaccia i jeans. «Basta che fai così, è molto semplice...».
LA CORSA IN CASERMA
Il sedicenne prende paura, si allontana, e riesce a memorizzare la parte iniziale della targa dell'auto. Torna a casa, decisamente scosso, e racconta tutto al padre. Immediata la decisione del genitore, preoccupato del fatto che in giro possa esserci un pervertito in cerca di adolescenti: «Andiamo subito dai carabinieri».
La sera stessa padre e figlio arrivano al comando di via Rismondo. Il giovane racconta tutto e comunica la targa parziale dell'auto. L'indagine scatta immediatamente e consente nel giro di poche ore di individuare l'uomo, che viene denunciato. I militari dell'Arma già lo conoscono: non è la prima volta che si rende responsabile di atteggiamenti simili. Ora i carabinieri vogliono capire se ci sia stato qualche altro episodio non denunciato dalle vittime.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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