Doppio appuntamento con Paolo Cevoli al Piccolo Teatro di via Asolo (zona Paltana).

Mercoledì 28 Ottobre 2015
Doppio appuntamento con Paolo Cevoli al Piccolo Teatro di via Asolo (zona Paltana). Il primo, venerdì (alle 21.15, ingresso 18 euro), sarà con il suo nuovo spettacolo teatrale "Perchè non parli", in anteprima per il Veneto. Il secondo, mercoledì 4 novembre, sarà la proiezione del suo film "Soldato Semplice" ambientato nella prima guerra mondiale, a cui presenzierà lo stesso Cevoli.
Paolo Cevoli in "Perchè non parli" impersona Vincenzo “Cencio” Donati, il garzone di Michelangelo Buonarroti. Distratto e pasticcione, non riesce mai ad esprimersi correttamente per colpa della sua balbuzie. Per questo motivo il sommo scultore fiorentino si rivolge al suo assistente con la famosa frase “Perché non parli, bischero tartaglione!” Cencio è un orfanello cresciuto nel convento dei frati domenicani di Bologna. Da bimbo è paffutello, biondo e riccio, tanto è vero che Michelangelo lo prende a modello per la statua di un angelo reggicandelabro. Ma il piccolo Cencio ha un difetto: è mancino e usa la “manina del diavolo” anche per farsi il segno della croce. Per correggere questo “difetto” i frati legano la mano sinistra di Cencio dietro alla schiena e per questo motivo Cencio inizia a balbettare. Fin quando, incontrando una compagnia di guitti, scoprirà che la sua parlata non ha incertezze quando legge e quando recita. La vita di Cencio sarà legata a doppio filo con quella di Michelangelo Buonarroti. I due saranno insieme fino alla fine.
La proiezione di "Soldato semplice - Un patacca al fronte", mercoledì 4 novembre (alle 21.15, ingresso 5,50 euro), vedrà la partecipazione in sala dello stesso Cevoli. Il film è ambientato nel pieno della Grande Guerra, nel 1917, quando Gino Montanari, maestro elementare romagnolo, ateo, anti-interventista e donnaiolo, a causa delle sue idee ed i comportamenti libertini, viene costretto dal preside ad arruolarsi volontario nonostante abbia da tempo superato l'età della leva obbligatoria. Arrivato al fronte viene destinato ad un piccolo avamposto in Valtellina come eliogra?sta per trasmettere segnali morse con la luce del sole.
La guerra passa in secondo piano e lascia il ruolo da protagonista ad un intreccio di vite umane che mettono in scena le differenze e tipicità dell'Italia di quegli anni. Il protagonista si trova a convivere con ragazzi che provengono da tutte le parti d'Italia.

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