Gramigna, città blindata per il corteo

Domenica 13 Ottobre 2019
L'INIZIATIVA
PADOVA Una sessantina gli attivisti del Centro popolare Gramigna che, ieri pomeriggio, hanno sfilato da piazzale Savonarola fino a piazza del Signori, nel corteo organizzato per protestare contro lo sgombero, avvenuto domenica scorsa, della torrefazione ex Vescovi, che occupavano da poco meno di un mese.
LA GIORNATA
I manifestanti si sono incamminati intorno alle 16 dietro lo striscione che recitava contro i padroni della città apriamo spazi di libertà. Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine: una settantina di poliziotti affiancati da carabinieri e agenti di polizia locale e mezzi blindati hanno accompagnato la manifestazione. Fra slogan e musica, il corteo si è arrestato una prima volta sulla rotonda fra via Orsini e Corso Milano all'altezza della sede Ater. Contro l'Ente e il presidente Giancarlo Zaramella sono stati scanditi diversi slogan, ma al megafono una dei manifestanti appartenente ad Infospazio Cinatown ha parlato della legge regionale che ha rimodulato gli affitti. «Ater è un'azienda che fa profitto sulla pelle dei più deboli - ha urlato - ci sono stati aumenti spropositati degli affitti a fronte di persone con pensioni e stipendi da fame».
Il corteo è proseguito quindi fino all'incrocio con riviera San Benedetto, ma prima di imboccare la strada, una nuova sosta, questa volta per rispondere ai «commercianti di Acc che hanno raccolto 150 firme per impedire la nostra manifestazione. Ma non siamo noi il problema. Questo è un corteo che vuole sostenere provvedimenti seri contro gli sfruttati, i problemi sono gli affitti da rapina dei negozi. Perché i commercianti non protestano per questo e anche contro i centri commerciali che spuntano come funghi in città?».
Sul tema è intervenuto anche Lucio Passi - Legambiente che dalla sua paginasocial, ha criticato le restrizioni al diritto di manifestare attaccando i commercianti: «L'Italia e Padova di cui fa parte, non è una repubblica fondata sullo shopping - ha scritto Passi - la Costituzione tutela il diritto a manifestare».
Passi ha affermato: «Dal 2011 prima il Prefetto e poi l'allora sindaco Zanonato hanno varato provvedimenti anticostituzionali per rendere complicato manifestare il sabato a salvaguardia dello shopping».
LA SVOLTA
Imboccata riviera San Benedetto il corto è arrivato alla passerella pedonale entrando in via Patriarcato. Sulla soglia, ecco una nuova sosta per protestare contro l'intervento turco in Siria. I militanti, sventolando bandiere rosse, si sono quindi diretti verso la meta finale, la scalinata della Gran Guarda, in piazza dei Signori, non senza attaccare nuovamente Ater, Università e Comune per i tanti spazi lasciati vuoti in città. «Spazi - come hanno sottolineato - che potrebbero essere utilizzati in favore dei cittadini, dei giovani per iniziative di aggregazione». I manifestanti si sono quindi sistemati sulla gradinata della gran Guardia dove si sono succeduti una serie di interventi sui problemi della città.
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci