GLI STUDIOSI
PADOVA «Stiamo studiando il modello matematico dell'infezione

Venerdì 28 Febbraio 2020
GLI STUDIOSI
PADOVA «Stiamo studiando il modello matematico dell'infezione per cercare di capire chi è il potenziale contagiato positivo prima che venga alla luce. Questo ci consentirebbe di essere un passo avanti e di capire chi sottoporre al test attraverso l'analisi dei contatti». L'annuncio lo dà Stefano Merigliano, presidente della scuola di Medicina dell'Università di Padova. E' in via di definizione un importante studio sulla matematica del contagio, i ricercatori patavini sono al lavoro per trovare una formula che riesca a rallentare la diffusione del virus. L'analisi parte da un modello già utilizzato in Epidemiologia per studiare l'evoluzione delle malattie infettive, chiamato Sir. Dove s sta per suscettibili, cioè le persone che potrebbero essere contagiate, i sta per infetti e r sta per recovered, ovvero guariti. Il calcolo si basa sul numero di persone che, in media, un individuo infetto contagia a sua volta e sulla finestra temporale in cui effettivamente avviene il contagio.
LE RISORSE
«Il progetto consiste nel mettere insieme le migliori risorse intellettuali della nostra università e della Regione ha spiegato Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova -, anche nel campo dell'intelligenza artificiale, per integrare questi modelli matematici con informazioni che derivano dai social». Per portare a termine studi statistici e predittivi, i dati sono fondamentali e l'ateneo assicura di avere le carte in regola. «Negli ultimi quattro giorni abbiamo analizzato circa cinquemila test, quindi più di mille al giorno fa sapere il professor Crisanti -. Forse è il più grande campione al mondo per verificare qual è il tasso di riduzione dell'infezione, e per capire come l'infezione si trasmette in un nucleo familiare e attraverso i contatti. Bisogna sfatare il luogo comune che l'Italia ha fatto troppi test: fino a cinque giorni fa avevamo fatto solo cento test perché ci eravamo attenuti alle direttive della Regione e del ministero».
Il laboratorio padovano è stato il primo in Italia a elaborare un test in grado di individuare in meno di tre ore il Coronavirus nei tamponi di saliva. «Il test era pronto già a fine gennaio aggiunge Crisanti -. Appena è stata pubblicata la prima sequenza del virus abbiamo immediatamente progettato un saggio diagnostico. Il test evidenzia la presenza del materiale genetico nel virus con altissima specificità, ciò significa che ha un margine di errore relativamente basso. Ora l'obiettivo è sequenziare l'intero virus, anche per vedere se è mutato».
COME FUNZIONA
«L'analisi va fatta a persone sintomatiche e ai contatti specifica l'ordinario di Microbiologia -. Non abbiamo risorse per fare i test a tutti, su questo non c'è dubbio». Secondo gli esperti, i casi per ora non diminuiranno. «Oggi stiamo vedendo quello che è successo tra 7 e 10 giorni fa dice Crisanti -. Nel frattempo i contatti tra le persone si sono moltiplicati e quindi c'è da aspettarsi un aumento. Gli effetti delle misure implementate nei giorni scorsi li vedremo tra 7-10 giorni. Se tra una decina di giorni i casi non diminuiranno, le autorità nazionali dovranno pensare di modificare le misure di contenimento e controllo».
Intanto in Azienda ospedaliera c'è anche chi, colto dalla piscosi da Coronavirus, è arrivato a rubare i gel igienizzanti messi a disposizione nei corridoi. La segnalazione arriva dal reparto di Otorinolaringoiatria al sesto piano del Monoblocco, dove un cartello recita: «Chi ha rubato il flacone di gel, messo nuovo ieri, si deve vergognare. Ciò va a discapito di tutta la comunità. In questo momento la quantità disponibile è esigua».
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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