GLI SGRAVI
Prato della Valle ma non solo. Grazie all'Art Bonus il Comune di Padova

Giovedì 17 Gennaio 2019
GLI SGRAVI Prato della Valle ma non solo. Grazie all'Art Bonus il Comune di Padova
GLI SGRAVI
Prato della Valle ma non solo. Grazie all'Art Bonus il Comune di Padova ha già restaurato diversi monumenti, tra i quali la Torre dell'Orologio la tomba di Antenore, la statua della Vecchia Padova in Municipio, l'altare del cimitero maggiore. È però lungo l'elenco, in fase peraltro di aggiornamento, degli interventi ancora in attesa di sponsor. Nessuno, ad esempio, si è ancora interessato del Caffè Pedrocchi (importo quasi 237 mila euro) o degli affreschi della Casa di Petrarca, dove l'amministrazione comunale sta nel frattempo intervenendo con fondi propri.
LE DONAZIONI
Come per le statue di Prato della Valle, le donazioni dell'Art Bonus possono variare da pochi euro a migliaia. Nel caso dell'Isola Memmia, l'Ordine degli Avvocati si è accollato il restauro della statua di Mantua Benavides, mentre la Fisher quello di Andrea Mantegna. Molti mecenati invece preferiscono restare anonimi, soprattutto tra i privati cittadini. A fare la parte del leone nelle donazioni è senza dubbio la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha sborsato molto anche per i progetti di intervento ancora in itinere. «Uno dei nostri obiettivi - precisa Mirella Cisotto, consigliere della Fondazione - è recuperare e preservare i beni artistici e monumentali sia civici sia ecclesiastici. E l'Art Bonus diventa un importante strumento».
L'ELENCO
La Fondazione Cariparo ha già investito due milioni di euro, su sei complessivi, per la ristrutturazione del primo stralcio del nascente Parco delle Mura, da Codalunga al Torrione Buovo/Portello Vecchio, il progetto destinato a dare maggiore organicità e dignità agli undici chilometri di cinta del Cinquecento. Sempre la Fondazione ha interamente finanziato per 960 mila euro il recupero del plesso scolastico Ardigò-Mameli che necessita di lavori sulla copertura, sulle facciate esterne e del restauro conservativo dell'auletta situata nel cortile. L'edificio, inaugurato nel 1910, è in stile eclettico con invenzioni Liberty. È improcrastinabile il suo recupero. Già messi anche i fondi per la manutenzione straordinaria della Loggia e dell'Odeo Cornaro, pari a 65 mila euro, una delle principali testimonianze del Rinascimento padovano, mentre sono già completati i lavori di recupero dell'Oratorio San Michele (190 mila euro), gioiello trecentesco inserito nel progetto di Padova Urbs Picta, e della Cappella degli Scrovegni (totale 565 mila euro, 315 mila della Fondazione, gli altri dell'amministrazione).
C'è chi, in questo caso un privato cittadino, si è offerto di rimettere a nuovo con circa 12 mila euro il capitello dei Carmini, mentre non si è ancora fatto avanti nessuno per il restauro conservativo della Torre degli Anziani, che richiede un investimento di 800 mila euro. Il Caffè Pedrocchi, in particolare nelle sale del piano nobile, necessita di interventi e di risanamento conservativo. Inoltre sono visibili numerose e ampie colature d'acqua sotto le finestre del primo piano della facciata principale e ci sono fessurazioni sugli architravi delle logge. Non sono messi tanto bene neppure gli affreschi della Casa di Petrarca ad Arquà. Voluti da Valdezocco intorno alla metà del Cinquecento, sono stati probabilmente realizzati per rendere più interessante la visita dell'abitazione, già all'epoca meta di intellettuali e appassionati del poeta. Tre le sale che hanno bisogno di essere sistemate: la sala delle Metamorfosi, quella di Cleopatra e quella delle Visioni. Attendono dei mecenati.
M.G.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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