Giordani: «Rigore sì, ma aiutiamo i poveri»

Martedì 18 Dicembre 2018
IN COMUNE
PADOVA Daspo urbano sì, ma anche attenzione all'aspetto sociale. É questa l'indicazione che arriva da Palazzo Moroni. Sergio Giordani, comunque, giudica positivamente il bilancio di questo primo periodo in cui il provvedimento è entrato in vigore, Il primo cittadino, quindi, nel ribadire che tutti gli ordini di allontanamento notificati sono stati trasmessi come previsto al Questore, aggiunge che a tutte le persone che li hanno ricevuti la Polizia Locale ha consegnato anche un foglio con una serie di indirizzi di uffici e strutture attraverso le quali iniziare un percorso di recupero e reinserimento: già uno dei sanzionati si è rivolto ai servizi sociali di via del Carmine per essere seguito.
«Ribadisco - spiega lo stesso Giordani - la massima attenzione e disponibilità all'aiuto per chi è debole. La nostra non è un'amministrazione che ritiene che la povertà sia una colpa, nè pensa di lucrare consenso e voti sugli ultimi, verso cui anzi prestiamo molta attenzione con politiche specifiche grazie alle varie attività dell'assessorato al Sociale. Allo stesso tempo, come abbiamo sempre detto, vogliamo che ci sia un grande rigore con chi è molesto, o dedito a comportamenti non civili o scorretti, come quelli dei parcheggiatori abusivi. Oppure di chi, con insistenza o con l'intento di mettere in soggezione le persone più fragili, per esempio gli anziani, importuna i cittadini alla ricerca di utilità economiche. Questi fenomeni non vanno bene ed è giusto combatterli dovunque si presentino. La Polizia locale sta dimostrando grande misura e professionalità nell'applicare le nuove sanzioni, senza spettacolarizzazioni, o fini propagandistici. Proprio come abbiamo raccomandato». «Inoltre - dice ancora il sindaco - come deciso in consiglio comunale, particolare attenzione viene data all'aspetto del recupero sociale: a ogni persona colpita dal provvedimento di allontanamento temporaneo va consegnato un testo con tutte le informazioni nella sua lingua madre, con l'indicazione dell'ubicazione dei servizi sociali e sanitari a cui può fare riferimento. La polizia locale sta lavorando con il settore servizi sociali per approntare apposite politiche di azione e protocolli operativi che stanno già dando dei buoni frutti e che, dopo la fase iniziale di sperimentazione, diverranno pratiche consolidate».
LE PROPOSTE
Anche Marta Nalin, che a palazzo Moroni ha proprio la delega al Sociale, puntualizza che il provvedimento di allontanamento ha anche altre finalità. «Gli agenti della Polizia locale - spiega - illustrano ai diretti interessati che nei nostri sportelli di via del Carmine hanno la possibilità di essere aiutati con progetti ad hoc. E per noi queste sono occasioni per entrare in contatto con persone che si trovano in difficoltà e che non è semplice avvicinare, visto che spesso rifiutano di andare a dormire all'asilo notturno e preferiscono trascorrere la notte per strada. In pratica, quindi, queste situazioni si trasformano in opportunità in più da offrire agli indigenti che spesso sono soli. Certo, non ci aspettiamo che si rivolgano tutti a noi: sappiamo bene che in mezzo ce ne sono alcuni che non vogliono proprio essere aiutati». «Noi, comunque - conclude l'assessore - abbiamo predisposto un piano, che coinvolge i Centri Servizi territoriali e il pronto intervento sociale, che supporta i senza fissa dimora e attiva poi progetti che sospendono il procedimento punitivo, cioè sanzione e allontanamento. Chi non ha un tetto, quindi, può andare a dormire all'asilo notturno, partecipare a piccoli laboratori e, dopo avere ricevuto tutte le informazioni dai nostri operatori, rientrare in un progetto di recupero orientato».
Ni.Co.
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