Giordani: «Questa zona sarà rilanciata grazie ai ragazzi»

Sabato 23 Giugno 2018
Giordani: «Questa zona sarà rilanciata grazie ai ragazzi»
LE ISTITUZIONI
PADOVA Sono i giovani e il futuro il minimo comune denominatore nei pensieri e nei discorsi di chi si trova al timone di Padova, ora che la trasformazione della caserma Piave è cosa fatta. «Qui sono passati tutti i ragazzi di Padova, fino a una certa generazione. E qui torneranno i ragazzi, grazie all'intuizione dell'Esercito e dell'Università ha commentato il sindaco Sergio Giordani Noi padovani dobbiamo solo essere felici di questo, abbiamo una grande fortuna ad avere un'università simile. Portare in questa zona della città parte di quei 61 mila ragazzi che frequentano il nostro ateneo vuol dire rimodernare e ripensare la città: questa sarà una zona che verrà rivitalizzata dall'afflusso di così tanti giovani, sinonimo di un futuro roseo». Un successo figlio di una congiuntura favorevole, secondo il primo cittadino. «Il periodo che stiamo vivendo è un periodo effervescente, dove i rapporti che si stanno creando fanno funzionare le cose ha aggiunto Giordani Padova è in un momento felice, basti pensare anche all'operazione che abbiamo chiuso alcuni giorni fa anche con la caserma della Prandina».
Che la Piave quindi diventi luogo della formazione culturale dopo aver attraversato i secoli come luogo della formazione di giovani chiamati a difendere la patria è motivo d'orgoglio per lo stesso generale Paolo Serra, comandante del Comando Forze Operative Nord, con sede a Padova, che l'operazione Piave l'ha ereditata e ora si trova a gestirla. «Sapere che questa caserma, così importante per noi, passi da luogo militare ad avamposto di difesa e diffusione della cultura ci riempie di gioia ha precisato il generale è anche sinonimo di grande identità con la città e con il suo ruolo. Ci faceva tristezza vedere questi palazzi abbandonati al degrado, adesso avranno e daranno un futuro per restituire anche la caserma stessa alla città».
Ad applaudire l'operazione portata a termine in pochi mesi dai vertici dell'esercito e da quelli del Bo, anche l'assessore regionale all'Istruzione Elena Donazzan. «La Piave era un luogo di formazione e di educazione e continuerà ad esserlo ha detto l'assessore ma questa volta avrà con sé anche una grande visione del futuro. Vorrei dare il giusto merito al rettore Rosario Rizzuto e al generale Bruno Stano che sono andati oltre alle burocrazie, hanno piegato la stessa burocrazia mettendola a servizio delle persone e sono arrivati a chiudere un accordo così importante, sbloccando una situazione che a Padova non era semplice. Abbiamo fatto diversi investimenti nelle caserme, un esempio è anche l'accordo siglato tempo fa tra l'esercito e l'Università di Verona. A Padova però c'era sempre qualche ostacolo, finalmente superato unendo le forze per dare un futuro ai nostri giovani studenti».
«Questa caserma fa parte del patrimonio dello Stato ed era compito nostro valutare ha puntualizzato il direttore regionale del Demanio, Dario Di Girolamo e quando c'è stata l'opportunità di affrontare questa trasformazione, ci è sembrato giusto condividere il progetto dell'esercito e dell'università, che sono stati bravi a passare dalle parole ai fatti». Quello che il demanio si augura «è che il progetto sia a garanzia del futuro non solo della Piave ma anche della città».
N.M.
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