«Freddy confessò il delitto di Isabella»

Mercoledì 21 Agosto 2019
«Freddy confessò il delitto di Isabella»
IL DELITTO
PADOVA La parola fine sull'omicidio di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego uccisa tra la sera del 15 e 16 gennaio del 2016, non sarà mai pronunciata, fino a quando non si troverà il cadavere della donna. E quel giorno forse non arriverà mai. Paolo Noventa, fratello della vittima, ha replicato a quanto scritto al Gazzettino da Freddy Sorgato rinchiuso dal 16 febbraio del 2016 dietro alle sbarre di una cella del Due Palazzi. L'autotrasportatore di Noventa Padovana, in due pagine scritte in stampatello e vergate con una penna di colore blu, ha attaccato Manuela Cacco, la tabaccaia veneziana.
LE DICHIARAZIONI
«...La signora Cacco è talmente disperata da chiedere di uscire dal carcere di Venezia, ma non ricorda che questa situazione è stata promossa da lei e alimentata da qualcuno alle sue spalle con false promesse di liberazione...». E ancora «...È stato costruito un delitto immaginario come verità, si è sparlato di presunti cadaveri...Ma Cacco ha millantato e potrà solo rendere altre fantasiose dichiarazioni... Quest'ultima rilasciata da Cacco dal carcere di Venezia fa emergere una serie di incongruenze e non capisco perchè i magistrati non vogliano riaprire il caso...». Quindi Freddy nella lettera dichiara di nuovo come Isabella non sia stata uccisa, ma sia scomparsa «...Non ci si preoccupa di cercare una persona scomparsa quando ci sono valide motivazione di allontanamento, ma invece si ricercano fantomatici morti...L'unico valore importante, quello di avere notizie concrete di Isabella, non è stato considerato, anzi nessuno la cerca concretamente...».
IL FRATELLO
Paolo Noventa di fatto smonta l'urlo di innocenza di Freddy, con poche parole: «È stato lui a raccontare agli inquirenti di avere soffocato e ucciso mia sorella durante un gioco erotico. Ed è stato sempre lui a dire alla polizia di avere gettato il corpo nelle acque del fiume Brenta». Insomma, per il fratello di Isabella non c'è alcun giallo e sua sorella è morta, non come vorrebbe fare credere il ballerino scomparsa per sua volontà. «Ormai penso - ha proseguito Noventa - che sia Freddy e sia Manuela Cacco abbiano degli scompensi mentali. Se ne escono con dichiarazioni del tutto fantasiose. Invece chi non ha mai parlato è Debora Sorgato. La vera mente criminale del trio, quella che ha sparso veleno e che voleva mia sorella morta. Io credo che non parli - ha sottolineato Noventa - perchè si sente in colpa nei confronti di suo fratello Freddy. Si è pentita di averlo coinvolto troppo in questa storia».
L'AVVOCATO DI CACCO
Il legale del foro di Dolo Alessandro Menegazzo: «Esiste una verità processuale e poi esiste la verità di Freddy, le due collidono inevitabilmente. Per quanto riguarda la mia assistita, stiamo attendendo che i giudici della Corte di Cassazione fissino una data per l'udienza. Confido che possano decidere entro la fine dell'anno». Tutti e tre sono stati accusati di omicidio e distruzione di cadavere, la tabaccaia anche di atti persecutori sempre ai danni di Isabella. I fratelli Sorgato in primo e secondo grado sono stati condannati a trent'anni, mentre Cacco a 16 anni e dieci mesi, perché la sua confessione ha aiutato la polizia a stringere le manette ai polsi a Freddy e a Debora. La villa del ballerino di via Sabbioni 11 a Noventa, teatro del delitto, il prossimo 18 settembre andrà all'asta con un prezzo base di 225 mila euro.
Marco Aldighieri
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