Flor: «Piano all'Inail, non si torna indietro»

Martedì 25 Giugno 2019
SANITÁ
PADOVA Il fascicolo è pronto e il conto alla rovescia è già cominciato. Entro la fine di questa settimana l'azienda ospedaliera spedirà all'Inail tutte le carte necessarie per ottenere i 450 milioni di euro che serviranno a finanziare il nuovo polo di Padova Est. «Siamo al passo con i tempi e siamo fiduciosi - conferma il direttore generale Luciano Flor -. Il 2020 sarà l'anno della progettazione e nel 2022 saranno aggiudicati i lavori». La posa della prima pietra è ovviamente ancora lontana, ma il semaforo verde da parte dell'Inail rappresenta comunque un mattone fondamentale su cui appoggiarsi per compere i prossimi passi.
L'annuncio era stato dato esattamente un mese fa dal governatore del Veneto Luca Zaia. L'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, che ha dei fonti accantonati proprio per opere di carattere sociale, ha dato la propria disponibilità a finanziare il nuovo ospedale di Padova Est. Sommando i 450 milioni che metterà a disposizione l'Inail e i 150 milioni che la Regione ha già messo da parte, arriviamo ai circa 600 milioni necessari per realizzare un policlinico d'eccellenza a livello internazionale. Il nuovo ospedale ospiterà oltre 900 posti-letto e dovrebbe essere pronto nel 2034. L'azienda nei prossimi giorni invierà all'Inail tutti i dettagli richiesti: una relazione tecnica, lo stato dell'area edificabile (messa a disposizione dal Comune), la descrizione sintetica delle opere architettoniche e le tempistiche ipotizzate.
LE RICHIESTE
«All'Inail - spiega il direttore generale Flor - interessa conoscere il nostro cronoprogramma e sapere se siamo davvero in grado di realizzare l'opera. Noi siamo molto fiduciosi perché abbiamo l'area a disposizione e perché stiamo rispettando i tempi previsti. Con Inail c'è già stata una buonissima occasione di confronto e assieme troveremo la strada per realizzare l'opera. Le tempistiche non sono infinite: il cronoprogramma va da qui al 2027, con l'unica incognita del contenzioso. Nella fase di aggiudicazione dei lavori collaboreremo con l'Anac proprio per garantire la massima trasparenza. Non dovremmo avere altri tipi imprevisti, per esempio di carattere archeologico».
I PROSSIMI PASSI
L'azienda sanitaria sta lavorando sulla variante urbanistica e sulla valutazione ambientale strategica. Poi, nei prossimi mesi, bisognerà definire assieme all'università i dettagli dell'opera, reparto per reparto. Il progetto prevede un doppio palo: il policlinico a Padova Est ma anche un ospedale ristrutturato in via Giustiniani, sede dell'attuale nosocomio, che ospiterà anche il Sant'Antonio. «Ottimisticamente - prosegue Flor - il 2020 sarà l'anno della progettazione e il 2022 sarà l'anno dell'aggiudicazione dei lavori. Per quanto riguarda la progettazione, una prima fase del bando ci sarà già quest'anno».
DISPONIBILITÁ
L'Inail ha dato disponibilità a finanziare l'opera ma non ha ancora stanziato i soldi. Flor spiega cosa manca: «L'istituto vuol sapere i nostri dettagli in modo da poter fare la propria programmazione. Nell'incontro che abbiamo avuto loro sono stati molto soddisfatti delle spiegazioni che abbiamo dato a voce e ora siamo pronti a darle per iscritto. I documenti sono pronti, quindi si può partire. Noi non siamo fermi all'idea di realizzare il nuovo ospedale, siamo già molto più avanti. Sono state prese delle decisioni e ormai non si torna più indietro».
PEDIATRIA
Proseguono intanto i lavori per realizzare la nuova Pediatria. «È in corso lo svuotamento della pneumologia, di fatto sono tre mesi che noi stiamo lavorando per svuotare il reparto - sottolinea Flor -. Tra qualche settimana il complesso sarà completamente coperto da teli e altri materiali per impedire la diffusione di polveri. La ditta che si occupa della demolizione deve fare una selezione del materiale ferroso e legnoso che potrà portare via. Poi vi sarà l'intervento vero e proprio, che avrà bisogno di almeno una settimana. Ad ottobre il vecchio reparto sarà demolito e potrà cominciare lo scavo dove sorgerà il nuovo edificio».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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