Fiera Immobiliare più ricca, si firma il 28

Venerdì 14 Dicembre 2018
Fiera Immobiliare più ricca, si firma il 28
LA SVOLTA
PADOVA Il dado è tratto. O meglio il famoso aumento di capitale per consentire alla società pubblica Fiera Immobiliare spa di poter guidare il quartiere fieristico sarà effettuato il 28 dicembre dal notaio Andrea Busato contemporaneamente ad una assemblea dei soci.
Alla firma però ci saranno solamente due dei tre soci, ovvero Comune e Camera di Commercio che detengono ciascuno il 48 per cento del pacchetto azionario. Il presidente della Provincia, Fabio Bui invece dice: «Personalmente sono d'accordo ma lo deve essere anche il nuovo consiglio che si insedierà presumibilmente il primo febbraio». Fa bene ad essere prudente, perché l'aumento di capitale finoa 65 milioni di euro imporrebbe alla Provincia di inserire 2 milioni di euro che di questi tempi sono una gran cifra. Insomma la decisione è politica.
L'APERTURA
Dall'altra parte non si scompongono. «Sappiamo di questa avvertenza - dice il presidente di Fiera Immobiliare Maurizio Pirazzini che è anche segretario generale della Camera di Commercio - formuleremo un testo aperto, nel senso che daremo tempo alla provincia di aderire, diciamo fino all'estate prossima».
La particolarità di questo aumento di capitale fino a 65 milioni di euro è nota. Il Comune metterà i capannoni di sua proprietà (in pratica tutta la fiera tranne i 7-8) con un valore stimato a perizia di 31 milioni di euro. La Camera di Commercio a sua volta metterà 17 milioni in immobili da reddito, quelli ereditati alla Cittadella della Stanga da Tecnoholding partecipata da cui è uscita un anno fa. Fra l'altro questi immobili garantiscono una rendita di 1,2 milioni l'anno che servono per pagare il mutuo dei nuovi padiglioni 7-8. Il resto dei soldi, 13 milioni, arriverà in liquidità.
A quel punto nei pieni poteri, come si dice, Fiera Immobiliare che probabilmente cambierà anche il nome, sarà in grado di trattare la buonuscita dei gestori di Geo. La società di Olivi e Griggio ha già fatto sapere che fra investimenti e patrimonio di iniziative avviate vuole ricevere 4 milioni di euro. I soci pubblici hanno risposto che faranno delle stime.
LA RICERCA
Nel frattempo come più volte ribadito da Giordani, sono alla ricerca di un manager traghettatore e di un gestore. Per il primo punto il sindaco e la Camera stanno valutando i curriculum. Per il secondo sono arrivate 5 proposte che dovevano contenere 5 aspetti: la gestione vera e propria delle attività fieristiche, la convegnistica legata al centro congressi che, prima o poi, dovrà essere realizzato lì dove un tempo si trovata palazzo Delle Nazioni, il sistema dell'innovazione con l'insediamento di un Innovation hub, del Competence center delle Università e l'apertura, prevista entro il prossimo triennio, della scuola di Ingegneria dell'Università.
Una sola di queste è arrivata da un operatore del settore, ovvero da Verona fiere ed è giudicata la più interessante. Propone una collaborazione dopo le guerre dal Salone del Mobile negli anni 90 al tentativo di acquisto nel 2005, poi fallito a favore dei francesi di Gl Events, fino alla migrazione della fiera delle Bici. «Vogliamo parlare di sinergie, di partnership, non siamo interessati a operazioni societarie. Non dobbiamo disperdere le forze e il patrimonio di esperienze» ha dichiarato il direttore Mantovani. Veronafiere è per il 39 per cento del Comune e in maggioranza pubblica secondo uno schema simile a quello di Padova. Potrebbe finalmente concretizzarsi una saldatura.
Mauro Giacon
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