Fiera, il rilancio costa 10 milioni

Giovedì 1 Aprile 2021
Fiera, il rilancio costa 10 milioni
IL CASO
PADOVA Le casse della fiera segnano profondo rosso, ma i soci pubblici vogliono ancora scommettere sul futuro dei quartiere fieristico di via Tommaseo. La situazione, complice emergenza sanitaria, è emersa in tutta la sua drammaticità nell'assemblea dei soci di lunedì scorso quando si è spiegato che, ad oggi, si sarebbe creato un disavanzo di 3.5 milioni di euro e che, entro maggio, le casse dell'ente rischiano di rimanere vuote. Non solo. Per far fronte alla crisi di liquidità legata allo stop alle attività a causa del Covid e per ultimare il centro congressi, servirebbero circa 10 milioni di euro.
L'INTERVENTO
«L'assemblea dei soci ha spiegato ieri il presidente di Padova Hall Antonio Santocono - ha approvato il piano industriale Restart, elaborato in collaborazione con la società di consulenza internazionale Roland Berger, che ha come obiettivo l'individuazione e l'attuazione di un mix di azioni che garantisca nel medio periodo la sostenibilità dell'azienda nelle sue diverse attività. In questa rimodulazione, che sta sconvolgendo l'intero settore, Padova Hall si trova nella situazione di dover accelerare il percorso di diversificazione già intrapreso e che vedrà la trasformazione del quartiere da mero polo fieristico a Hub dell'innovazione. L'opzione sulla quale punta il piano è la riqualificazione dell'offerta, con la destinazione di parte del quartiere fieristico ad attività diverse da quella meramente fieristica ma comunque legate al mondo degli eventi e dell'innovazione, ottimizzando i tassi di utilizzo delle superfici espositive. La riqualificazione dell'offerta sarà poi potenziata, oltre che dall'avvio del Centro Congressi, anche dall'attivazione di azioni incrementali quali ad esempio lo sviluppo e l'integrazione del portafoglio eventi e la riduzione dell'Imu sul quartiere fieristico. Questo mix di azioni porterà Padova Hall temporaneamente in utile già nel 2022 e stabilmente dal 2025, con un equilibrio finanziario stabile dal 2023».
IL PRIMO CITTADINO
«Per i soci pubblici già dal 2017 sarebbe certamente stato più comodo lasciare che la situazione in fiera precipitasse da sè, magari per poi dare la colpa a chi c'era prima o a chissà chi ha aggiunto il sindaco Sergio Giordani - Peccato che la città avrebbe avuto un cratere urbano nel suo cuore e avrebbe perso per anni l'uso di un polo che è bene pubblico e pubblico patrimonio. Ecco perché ci siamo rimboccati le maniche e dentro una straordinaria collaborazione tra enti, abbiamo scongiurato questa ipotesi in una situazione che già all'epoca era a dir poco complessa». «Per quanto riguarda l'attività fieristica, sono già in corso un progressivo ripensamento dei format esistenti ed il lancio di nuove iniziative ibride ha concluso Luca Veronesi, direttore generale di Padova Hall - Per questo è necessario insistere nel percorso di internazionalizzazione avviato con la nuova gestione della Fiera di Padova: fra i progetti che vanno in questa direzione, anche il lancio della nuova fiera B2B Africa Architectour e la collaborazione con ICE, nell'ambito del Salone Flormart».
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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