Fattura elettronica, Confapi critica: «Favorisce l'evasione»

Venerdì 11 Gennaio 2019
L'ASSOCIAZIONE
«Le fauci del mostro della burocrazia». È questa l'espressione scelta dall'associazione di categoria Confapi Padova (Confederazione italiana della piccola e media industria) per parlare del nuovo sistema di fatturazione elettronica.
In base alle stime di Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, saranno 55 milioni le fatture elettroniche emesse nel 2019 a Padova. Il presidente dell'Associazione Carlo Valerio è critico: «Nobile l'intento di combattere l'evasione, ma il rischio è invece proprio quello di favorire il sommerso. Questo perché il tetto dei 65 mila euro previsto per il regime dei minimi o forfettario rischia di diventare una sorta di spartiacque, spingendo verso il sommerso quando si raggiunge quel volume di affari. L'obbligo della fatturazione elettronica - insiste il presidente - va nella direzione opposta alla semplificazione e non considera che le piccole imprese hanno esigenze diverse dalle grandi. Si è arrivati all'obbligo della fatturazione elettronica tra informazioni incomplete e istruzioni incerte, prevedendo costi aggiuntivi per le aziende. Se il principio è quello sacrosanto di sburocratizzare, la direzione è del tutto sbagliata: non è scomparso alcun obbligo fra quelli esistenti e anzi ne viene aggiunto un altro. Il tutto mettendo sullo stesso piano, per l'ennesima volta, le grandi e le piccole imprese. Purtroppo tocca constatare che le piccole e medie imprese continuano a essere del tutto fuori dai radar del legislatore».
Secondo i dati forniti dall'Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b del Politecnico di Milano sono coinvolte il 56% dei 5,15 milioni di imprese presenti in Italia. L'obbligo riguarda imprenditori, liberi professionisti (escludendo le partite Iva col regime dei minimi o forfettario, la cui soglia è stata elevata a 65 mila euro), artigiani e commercianti.
In base alle stime di Fabbrica Padova in Veneto sono coinvolti dall'obbligo della fatturazione elettronica 243 mila dei 434 mila imprenditori attivi, mentre nella sola Padova sono più di 49 mila. È possibile stimare che in regione saranno emesse nel 2019 circa 276 milioni di e-fatture, e quasi 55 milioni di queste saranno prodotte nel territorio padovano.
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