Fassari: «Il divieto? C'è un regolamento»

Martedì 12 Novembre 2019
IL CASO
PADOVA Un tifoso porta la bandiera con il Leone di San Marco all'Euganeo, ma, fermato dalla polizia davanti allo stadio, gli viene impedito di sventolarla tra gli spalti della Tribuna Fattori.
Il questore Paolo Fassari: «Il divieto? È previsto dal regolamento dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive. Tutto ciò che non porta i colori delle squadre in campo, dev'essere autorizzato».
E così si scatena la bufera. Anche perché non è la prima volta che il questore prende decisioni impopolari in occasione delle partite del Padova Calcio. Nel novembre scorso si impedì ai bambini, e conseguentemente ai loro genitori, seppur abbonati, di entrare gratuitamente nell'impianto sportivo perché si sarebbe sforata la soglia della capienza limitata a 7.500 persone, per via di criticità legate alla videosorveglianza. Inoltre gli viene contestata anche la scelta di chiudere la circolazione in viale Nereo Rocco, in prossimità della curva ospiti, situazione ha fatto registrare più di qualche disagio nell'afflusso e nel deflusso dei tifosi quando il Padova gioca in casa.
LA DECISIONE
Sono stati momenti di tensione domenica pomeriggio, in occasione della partita Padova-Sud Tirol, quando la polizia ha ricordato a un tifoso ventenne, diretto alla tribuna Fattori, il divieto di introdurre nello stadio una bandiera della Repubblica Serenissima di Venezia. L'episodio ha suscitato la reazione degli ultras, che nel secondo tempo hanno staccato gli striscioni e hanno sospeso i cori per 5 minuti in segno di protesta, per poi riprendere a tifare intonando il coro «Bastardi noi siamo il Veneto».
Sulla vicenda Fassari non arretra di un passo, carte alla mano: «Da oltre dodici anni è vigente una determinazione dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive che consente di introdurre negli stadi striscioni o quanto ad essi assimilabili solo se preventivamente autorizzati. La richiesta è avanzata da uno o più soggetti identificati alla società calcistica che la trasmette per approvazione al Gruppo operativo sicurezza, istituito per ogni impianto sportivo che si riunisce prima della disputa di ogni incontro. Di esso fanno parte i rappresentanti del questore, vigili del fuoco, servizio sanitario, delegato alla sicurezza degli impianti e della squadra. L' autorizzazione è assoggettata ad una serie di condizioni, anche con riferimento a requisiti soggettivi dei richiedenti».
VIA LIBERA
Possono liberamente essere introdotte ed esposte, invece, «le bandiere riportanti i colori sociali delle due squadre che disputano l' incontro» continua il questore che precisa anche che non si tratta della prima volta che viene fatta rispettare questa regola: «Anche in occasione della partita di Coppa Italia Padova-Vicenza, disputata lo scorso 6 novembre, è stato consentito l'accesso esclusivamente alle bandiere con i colori sociali delle due squadre in competizione. In entrambe (sia domenica che il 6 novembre, ndr) le circostanze nessuna bandiera è stata sequestrata».
LA COMUNICAZIONE
Il regolamento sugli striscioni, in effetti, è pubblicato anche nel sito ufficiale del Padova Calcio, in cui si specifica: «Gli striscioni e le bandiere contenenti scritte a sostegno della propria squadra potranno essere esposti negli stadi previa richiesta di autorizzazione da inoltrarsi alla società organizzatrice almeno 7 giorni prima della gara».
In passato però non erano mai state fatte restrizioni per quanto riguardava la bandiera della Serenissima, molto simile a quella del Veneto, tanto che più voltè è stata fatta sventolare sugli spalti.
Marina Lucchin
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