Ex Foro boario-discarica da 19 anni

Mercoledì 24 Aprile 2019
Ex Foro boario-discarica da 19 anni
L'INCHIESTA
PADOVA L'ex Foro Boario di corso Australia sarebbe diventato una discarica abusiva già dal 2000. È quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della Forestale, coordinati dal sostituto procuratore Marco Brusegan. In diciannove anni sarebbero state gettate tonnellate di rifiuti, in particolare scarti di imprese edili. Ma non solo, anche rifiuti prodotti dal Gran Teatro Geox per cui è indagato Diego Zabeo padrone di Zed. In totale le persone finite iscritte nel registro degli indagati sono tredici, più tre aziende, tutte accusate di discarica abusiva e omesso controllo. La Procura ha posto sotto sequestro preventivo un'area di mille metri cubi. Il prossimo 8 maggio, il pubblico ministero, nominerà un consulente, un ingegnere ambientale, per analizzare la tipologia del materiale scaricato e l'eventuale danno da inquinamento.
LE INDAGINI
Era l'inizio dell'estate dell'anno scorso quando i carabinieri della Forestale, hanno effettuato una serie di appostamenti tutto attorno al piazzale dell'ex Foro Boario di corso Australia. Si sarebbero mossi a seguito di un paio di segnalazioni arrivate in Procura. E i loro appostamenti hanno dato esito positivo, perchè hanno pizzicato più di un camion arrivare nell'area e scaricare diversi quintali di materiale edile. Sono così scattate le indagini e nel luglio del 2018 è stato aperto un fascicolo. Nei guai sono finiti dirigenti e funzionari del Comune addetti ai settori Manutenzione e Patrimonio, un paio di impresari edili con le sedi delle loro aziende a Torreglia e a Castelguglielmo in provincia di Rovigo, due operai, e infine Diego Zabeo proprietario di Zed in quanto custode dell'area così come previsto da una convenzione con palazzo Moroni. Ma le indagini sono solo all'inizio. Il prossimo 8 maggio verrà nominato un consulente della pubblica accusa, un ingegnere ambientale di Treviso, per analizzare tutti i rifiuti presenti nella discarica abusiva di mille metri cubi posta sotto sequestro preventivo. Due gli obiettivi: capire chi ha gettato i rifiuti e valutare se c'è stato anche un danno da inquinamento. Gli inquirenti avrebbero già sentito alcune persone informate sui fatti, e sarebbe emerso che la discarica a cielo aperto sarebbe presenta già da diciannove anni.
GLI INDAGATI
Gli iscritti nel registro degli indagati sono Giampaolo Negrin, ex capo del settore Patrimonio, Luigino Gennaro ex capo area dei Lavori pubblici, Franco Pavan ex capo settore infrastrutture, Michele Guerra anche lui ex capo settore Patrimonio, Stefano Benvegnù capo servizio Edilizia, l'ingegnere Roberto Piccolo capo servizio delle Manutenzioni e responsabile del magazzino, Paolo Donà geometra, Claudio Zanon caposettore Manutenzioni e Giovanni Zampieri attuale segretario e direttore generale del Comune. Quindi Antonio Galvani, amministratore delegato della GiZeta Group costruzioni generali Srl di Torreglia, e i due operai Ermes Gobbato e Alexandru Cupet. Infine un impresario edile di Castelguglielmo in provincia di Rovigo e Diego Zabeo. Inoltre sono state indagate come persone giuridiche le due imprese edili e la Zed.
IL FUTURO
Il Comune ha già chiesto, attraverso i suoi legali, il dissequestro dell'area dove è stata scoperta dai carabinieri la discarica a cielo aperto. La zona oggi è interessata da un piano di riqualificazione, tutto incentrato sulla possibile nascita di un punto vendita di Leroy Merlin. A questo proposito, a seguito della notizia della discarica abusiva, Gaetano Sirone portavoce del gruppo francese leader del bricolage, ha dichiarato: «Abbiamo trovato negli uffici dell'ex Foro Boario situazioni indescrivibili. I bivacchi sono all'ordine del giorno. Poi però da anni va bene così. É questa la tutela del monumento, quando piove dentro e nessuno ha i soldi per sistemarlo, oppure è meglio la nostra? Noi gli daremo dignità».
Marco Aldighieri
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