Esplosione e incendio: morti moglie e marito

Martedì 19 Gennaio 2021
IL ROGO
SAN GIORGIO IN BOSCO Un boato, e poi fumo e fiamme da finestre e porte della villetta al civico 154 di via Sant'Antonio a Lobia, alle 7,30 di ieri. Alcuni automobilisti si sono fermati subito, qualcuno è entrato in giardino nel tentativo di essere d'aiuto, mentre altri hanno allertato i soccorsi. La speranza purtroppo è svanita due ore dopo. Nulla da fare per i coniugi Enrico Fontanella di 87 anni, originario di Varese, e la moglie Norma Todesco, 85 anni compiuti lunedì scorso, del paese. La violenta deflagrazione, secondo una prima ipotesi dei vigili del fuoco, potrebbe essere stata causata da una perdita di Gpl, che alimentava gli impianti dello stabile.
I Fontanella erano una coppia affiatatissima che ad agosto aveva festeggiato i 60 anni di matrimonio. Una sola figlia, Rossana, 58 anni, psicologa ospedaliera a Verona, dove vive, sposata e con due figli. La hanno avvisato che c'era stato un incidente. Giunta a Lobia, il cugino Andrea Campagnaro, 64 anni, che abita a fianco della casa in fiamme (sua madre Flanilde era la sorella di Norma), ha dovuto darle la ferale notizia. Un intervento complesso quello dei soccorritori. I vigili del fuoco hanno cercato di entrare in casa da vari punti nel tentativo di salvare la coppia, con il rischio di crolli. Entrati con gli autorespiratori hanno trovato la signora nel suo letto ed il marito nel salotto, carbonizzato. Una fuga di gas, fornello o conduttura, avrebbe generato l'esplosione che ha devastato gli spazi interni, fuoco e fumo hanno fatto il resto. Perfettamente a norma la bombola di gas interrata in giardino (quella zona della frazione non è servita dalla rete di distribuzione del gas). Forse l'innesco, secondo i primi rilievi, potrebbe essere stato causato dall'accensione della luce. Enrico potrebbe esseri alzato e aver premuto l'interruttore, ma per ora si tratta di ipotesi.
«I vetri hanno tremato, il rumore è stato fortissimo, pensavo fosse stato un incidente, un camion. Appena sono uscita ho visto il fumo e le fiamme molto alte. E' una grande disgrazia», le parole di una pensionata che abita ad una cinquantina di metri dall'abitazione dei coniugi che conosceva.
SINDACO
«E' una tragedia gravissima e dolorosa che colpisce tutta la nostra comunità. Alla figlia ed a tutti i parenti va il cordoglio personale e di tutti i concittadini - sono le parole di Nicola Pettenuzzo, sindaco di San Giorgio in Bosco, accorso anche lui e rimasto a seguire tutte le fasi dei soccorsi, mettendosi a disposizione per qualsiasi necessità -. Conoscevo i signori Enrico e Norma, lei soprattutto perchè originaria del nostro Comune dov'è voluta ritornare dopo che ha lavorato in varie parti d'Italia. Veramente una bella coppia, affiatata, persone rispettose ed educate, unite l'una all'altra in modo profondo, vero, forte. E' stato un destino veramente avverso». Il dolore per le due vite spezzate così violentemente è corso anche nei social. In molti a condividere lo strazio dei parenti ed a ricordare in particolare Norma e la sua grande e laboriosa famiglia soprannominata in dialetto veneto Canevèa. L'ex sindaco Leopoldo Marcolongo ha scritto: «È successa una cosa davvero spaventosa». «E' una tragedia che colpisce emotivamente tutti noi, San Giorgio in Bosco e il Veneto - le parole del senatore dell'Udc Antonio De Poli -. Siamo affranti per quanto è avvenuto. Esprimo il mio cordoglio personale ai familiari e agli amici delle vittime». Le operazioni si sono concluse nel primo pomeriggio. L'abitazione è sotto sequestro per permettere di svolgere gli accertamenti tecnici necessari ad individuare la causa precisa dello scoppio e valutare le condizioni statiche. Il magistrato di turno non ha ritenuto comunque necessario l'esame autoptico permettendo così di organizzare le esequie che si svolgeranno nella parrocchiale della frazione.
Michelangelo Cecchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci