Emozione e applausi: «Ora aiutateci a rilanciare il lavoro»

Martedì 15 Settembre 2020
Emozione e applausi: «Ora aiutateci a rilanciare il lavoro»
TRA LA GENTE
VO' Lunghi applausi ad accogliere il presidente Mattarella. Il primo è scrosciato poco dopo le 16 quando l'auto presidenziale, riconoscibile per i piccoli tricolori piantati ai lati del cofano, ha svoltato in via Mazzini per raggiungere il cortile della scuola da cui ha inaugurato ufficialmente l'anno scolastico 2020/2021. Gli altri hanno riempito piazza Liberazione, dove poco dopo le 18.30 il Capo dello Stato rivolto il suo saluto alla popolazione, ringraziandola per l'esempio dato all'intera nazione.
«Che onore averlo qui!», esclama la signora Elena, 84 anni, da dietro le transenne. In mano ha un fiore e addosso un bel vestito per l'occasione. Insieme ad alcune compaesane aveva già fatto un sopralluogo alla mattina, mentre il cortile brulicava di tecnici e dei primi operatori della stampa arrivati sul posto. «Mio figlio è un monaco camaldolese che vive in America e anche se lì da lui sarà notte fonda quando il presidente farà il suo discorso inaugurale, ha detto che si collegherà lo stesso», racconta emozionata al pensiero che il piccolo paese in cui è nata e cresciuta oggi sia al centro dell'attenzione. «Prima Vo' non lo conosceva nessuno, adesso invece...», aggiunge una sua amica lasciando la frase in sospeso e in quei tre puntini di sospensione ci sono la prima vittima di Covid-19, il lockdown durato due settimane, i tre screening a cui si è sottoposta la popolazione, le aziende in ginocchio ma anche la capacità di rialzarsi.
LE DIFFICOLTÁ
A partire dalla scuola, grande protagonista della festa di oggi. Eppure per qualcuno le difficoltà continuano. «Prima dell'epidemia facevo la maitre in un ristorante della zona, ma la chiusura forzata ha costretto la famiglia di proprietari a tagliare il personale. Io e altri tre dipendenti siamo rimasti a casa. Sono tuttora disoccupata», racconta Luana. «Speriamo che la visita di Mattarella, vista la risonanza mediatica che ha giustamente avuto, ci aiuti a rilanciare l'immagine del paese attirando turisti e visitatori così da aiutare l'economia», aggiunge l'amica che sta bevendo uno spritz insieme a lei, seduta davanti alla Locanda al Sole, il locale in cui i primi due contagiati si davano appuntamento quasi tutte le sere per giocare a carte. «Non vedevo l'ora che il presidente arrivasse», commenta Umberto, professore ormai in pensione.
L'ATTESA
Alle 18.30, dietro le transenne della piazza erano davvero centinaia le persone accorse per ascoltare le parole del Capo dello Stato. Lo hanno aspettato tutto il pomeriggio, sfidando il caldo e la stanchezza. Alla fine dalla più alta carica dello Stato è arrivato il grazie che la popolazione si aspettava, non per orgoglio ma come segno di vicinanza da parte delle istituzioni. «Abbiamo fatto tanto per l'Italia e forse per il mondo intero», afferma Elena riferendosi agli studi condotti dal virologo Andrea Crisanti. «L'abbiamo fatto col cuore, è stato giusto così». E il pensiero corre a chi il Covid lo ha vissuto sulla propria pelle o a chi ha perso una persona cara, come i familiari delle prime due vittime Adriano Trevisan e Renato Turetta, seduti in prima fila ieri in piazza e a cui Mattarella ha fatto personalmente le condoglianze.
M.E.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci