Duecento professori a lezione per combattere il bullismo

Martedì 12 Dicembre 2017
L'ALLARME
PADOVA Duecento professori delle scuole padovane a lezione per imparare l'abc anti-bullismo. L'Ufficio scolastico provinciale promuove il progetto veneto Azioni di rete per il contrasto del bullismo e cyberbullismo in classe.
Si tratta di un corso articolato in tre giornate, realizzato in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, finalizzato alla formazione di due referenti per istituto scolastico, di cui uno specificatamente preposto al coordinamento delle iniziative di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Il percorso formativo, in partenza domani, offre un supporto a coloro cui è demandato il compito di proteggere i ragazzi dalle angherie fisiche e dai rischi di violenza sul web. Un fenomeno dalle dimensioni enormi se si pensa che i quindicenni di oggi sono connessi buona parte della giornata e il 37% di loro naviga libero in internet. Ma hanno bisogno di relazioni vere e ne sentono la mancanza, tanto da far rimare la parola famiglia con supporto.
Tantissimi però hanno avuto a che fare con il bullismo: chi, verbale, relazionale o fisico, l'ha subito almeno una volta negli ultimi sei mesi, il 56%, e chi, il 51 per cento, ammette di aver vessato i propri coetanei. E' la fotografia scattata da quell'osservatorio privilegiato che è la Fondazione Zancan: l'indagine ha eletto re dei social network WhatsApp (96%), seguito da Instagram (72%) e Facebook (50%) e certificato come, col passare dell'età, i ragazzi abbandonino sempre più la televisione - la guarda il 70% di loro - per avvicinarsi al mondo del virtuale. Ben si capisce quanto il bullismo, reale o digitale, possa ammorbare la vita, anche scolastica.
«Questi duecento docenti diventeranno referenti per tutte le attività di istituto in contrasto al bullismo e soprattutto per i ragazzi oggetto di avance da bullo. L'iniziativa - spiega il provveditore agli studi, Andrea Bergamo - si tiene all'indomani dall'emanazione delle linee guida da parte del Miur per la prevenzione delle azioni contro il cyber-bullismo, che è quello che ci preoccupa di più, e si inserisce anche nelle direttive della legge 71 del 2017, approvata recentemente. Noi per bullismo in senso stretto consideriamo solo i casi conclamati, numericamente pochi, dove c'è intenzionalità, ripetitività, disparità d'età tra bullo e vittima, episodi che avvengono davanti a un pubblico che ride o deride. Più in generale si tratta di manifestazioni di prevaricazione e maleducazione da una parte, di disagio e malessere dall'altra, che comunque a scuola non devono avvenire». Per la prima volta la formazione dei docenti si tiene in modo omogeneo su tutto il Veneto, attingendo a finanziamenti nazionali.
Federica Cappellato
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