«Dammi 30 euro oppure ti uccido» Tosatto, chiesto il rinvio a giudizio

Venerdì 20 Luglio 2018
IL PROCESSO
PADOVA Si può danneggiare l'auto al vicino di casa e minacciarlo di morte per 30 euro? Sì, l'autore è Fabio Tosato, cinquantacinquenne, residente in città, in via Dell'Angelo 5, individuo noto agli ambienti giudiziari. Adesso il pubblico ministero Giorgio Falcone chiede il suo rinvio a giudizio per danneggiamento e tentata estorsione. L'imputato, difeso dall'avvocato Carlo Covi, è comparso davanti al giudice dell'udienza preliminare Mariella Fino. Il suo difensore ha chiesto che Tosato sia sottoposto a perizia psichiatrica. L'istanza è stata accolta.
I fatti risalgono al 20 maggio 2016. Dopo aver danneggiato l'auto del vicino di casa, una Fiat Punto, infrangendo il vetro del finestrino del lato passeggero, Tosato avrebbe minacciato di morte il vicino e voleva 30 euro. Insomma, tutto spropositato. Fabio Tosato ha una condanna sule spalle per l'incendio di un locale a Brusegana. Prima voleva 13 mila euro. Poi la richiesta si è alzata al 20 per cento delle quote della società che gestiva il locale brasiliano La Mulata di Brusegana. La minaccia era di incendiare il locale. E il locale è andato in fumo la notte fra il 24 e il 25 maggio 2016. Quattro anni di reclusione è la pena che i giudici del Tribunale collegiale hanno inflitto un anno fa a Fabio Tosato. I giudici hanno riconosciuto Tosato responsabile di tentata estorsione aggravata.
IL PRECEDENTE
Nel 2011 era stato Fabio Tosato a contattare l'imprenditore Paolo Vitali, che in Romagna possedeva tre locali di successo, cibo e musica, il cui format è stato esportato nel locale di Brusegana, sulla strada dei Colli. Era stato Tosato a proporgli il locale brasiliano La Mulata e a fare da mediatore per l'apertura. La sua consulenza gli aveva reso 1.800 euro. Quattro anni più tardi, nel gennaio 2016, Tosato si è rifatto vivo con l'imprenditore Paolo Vitali. Voleva altri soldi perché La Mulata aveva avuto molto successo di pubblico. Aveva minacciato di bruciare il locale. A suo dire, aveva contatti con ex esponenti della mala della Riviera del Brenta e del Piovese, che in batter d'occhio avrebbero distrutto il locale. La notte tra il 25 e il 26 maggio 2016 il locale è stato distrutto dal fuoco. Un incendio doloso, senza alcun dubbio. E le fiamme avevano causato danni per oltre un milione di euro. Un paio di settimane dopo Tosato era finito in manette. L'imprenditore Vitali aveva consegnato agli inquirenti il suo cellulare con tutti i messaggi che Tosato gli aveva inviato negli ultimi mesi. Per l'accusa erano tutte minacce finalizzate all'estorsione. Adesso Fabio Tosato sta affrontando anche il processo per l'incendio doloso al locale di Brusegana. E' stato rinviato a giudizio dal giudice dell'udienza preliminare Cristina Cavaggion.
Lino Lava
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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