Dall'asma incurabile al parto: «Merito della ricerca»

Venerdì 8 Novembre 2019
Dall'asma incurabile al parto: «Merito della ricerca»
LA STORIA
PADOVA Una forma di asma talmente severa che inizialmente le ha causato episodi di bronchiti e mancanza di respiro per poi proseguire in un crescendo di polmoniti e crisi respiratorie che terminavano con accessi al pronto soccorso e frequenti ricoveri ospedalieri. Un calvario di sofferenza fisica e psicologica. Impossibile fare sforzi, difficile andare in bicicletta, camminare veloce, perfino salire le scale per Lisa, 43 anni, residente a Chioggia. Impensabile avere dei figli, le avevano detto i medici. Invece Lisa da tre mesi stringe tra le braccia Marco grazie alla sapienza di medici padovani. Diventata mamma, racconta sprizzando gioia la sua mancanza di respiro a lieto fine.
«Mi sono ammalata sette anni fa, apparentemente senza motivo, di questo tipo di asma che interessa una minore percentuale di pazienti rispetto alla forma classica che compare il più delle volte in età infantile, ma ha le conseguenze peggiori, in quanto molto più accentuata e di difficile trattamento farmacologico. Tutto questo - spiega Lisa - influiva sempre di più sulla vita di tutti i giorni perché ormai faticavo anche solo a fare una rampa di scale in quanto mi ritrovavo senza fiato, non riuscivo più a lavorare, facevo la receptionist a contatto con il pubblico, e soprattutto con questo quadro clinico non mi era possibile pensare a una gravidanza, cosa che sia a me che a mio marito procurava enorme dispiacere. Ho consultato molti medici e fatto tante visite ma niente sembrava farmi guarire».
Lisa ha iniziato ad essere seguita dall'ospedale di Padova, reparto di Fisiopatologia respiratoria. «Qui hanno cercato con tenacia di trovare una soluzione al mio problema e nel 2017 ho iniziato ad assumere i farmaci biologici o anticorpi monoclonali, medicinali di ultima generazione che vengono utilizzati in molti ambiti. Sono anche medicinali costosi e spesso le strutture ospedaliere si devono confrontare anche con i bilanci e i possibili tagli alla sanità». In un anno la sua asma è andata sempre migliorando: Lisa non ha più avuto crisi respiratorie ed è tornata ad avere una situazione di salute stabile tanto da riuscire quest'anno a rimanere in stato interessante. «Ho portato avanti la gravidanza a rischio seguita sia dalla Divisione ostetrica e dalla Fisiopatologia respiratoria che mi hanno sempre supportata e a settembre è nato il mio bellissimo bimbo che posso dire frutto della ricerca, in quanto fino a qualche anno fa tutto questo non sarebbe stato possibile. Sono molto riconoscente ai medici: il primario di Fisiopatologia respiratoria Andrea Vianello e le dottoresse Maria Rita Marchi e Fulvia Chieco Bianchi, oltre che a tutto il personale della Divisione ostetrica». Il suo fiato corto si è trasformato in un lunghissimo urlo di felicità.
Federica Cappellato
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