Dai bar ai ristoranti, fatturati raddoppiati

Mercoledì 16 Giugno 2021
LA SITUAZIONE
PADOVA Raddoppiano i fatturati e arrivano i ristori. Non è ancora tempo di festeggiare l'uscita dall'incubo, ma per bar e ristoranti arrivano finalmente belle boccate d'ossigeno. La più importante è legata al ritorno in zona bianca e alla conseguente impennata dei guadagni. L'altra buona notizia arriva da Roma: da domani partiranno i primi bonifici automatici legati al decreto Sostegni-bis per oltre duemila imprese che hanno perso più del 30% del fatturato. Saranno contributi preziosi per aiutare a pagare affitti, fornitori e sostenere altre spese.
MENO LIMITAZIONI
Partiamo dagli incassi e tiriamo il bilancio della prima settimana in zona bianca. Filippo Segato, segretario Appe, prende in esame i tremila locali della provincia di Padova e spiega: «La prima settimana di riapertura ha portato il fatturato complessivo dei pubblici esercizi a 20 milioni di euro, con un raddoppio rispetto alle settimane precedenti». La media è dunque di 6 mila euro di fatturato settimanale, ovviamente con un'ampia forbice che va dal piccolo bar di paese al grande ristorante in centro città.
«Questo raddoppio è dovuto principalmente a tre fattori - prosegue Segato - L'eliminazione del coprifuoco, la possibilità di servire all'interno del locale e le feste di fine anno scolastico. Soffrono ancora, però, i bar che lavoravano molto con le pause pranzo degli uffici: tra ferie e smart working il giro di clientela è decisamente minore rispetto al passato».
LE DISTINZIONI
Anche Nicola Rossi, presidente della Confesercenti, ha fatto un calcolo che porta ad un risultato analogo: «In questo periodo dell'anno il fatturato settimanale per il mondo della ristorazione padovana arriva nel complesso a 30 milioni. Con le chiusure era crollato del 70%, ora le aperture in zona bianca stanno permettendo di recuperare. Abbiamo ottimi segnali per i bar, soprattutto quelli della movida che beneficiano dell'eliminazione del coprifuoco, mentre per i ristoranti ancora non riusciamo ad andare a regime. Se prendiamo in esame i dati del 2019 possiamo dire che i bar ormai sono mediamente tra l'80 e il 90% del fatturato pre-pandemia mentre i ristoranti sono tra il 70 e il 75%».
I CONTRIBUTI
Oggi intanto iniziano ad arrivare i bonifici per chi ha subito perdite superiori al 30% del fatturato. Ad aprile i pubblici esercizi interessati dal decreto sostegni erano stati circa il 60% del totale: parliamo quindi di circa 1.800 attività con una media di 3.500 euro di aiuto. Con il nuovo metodo di calcolo delle perdite (basato sull'anno mobile e non rigidamente sull'intero 2020) se ne aggiungeranno un altro 15%: saranno in tutto oltre 2.200 i locali che otterranno i nuovi ristori.
LE ALTRE CATEGORIE
Se l'attività ristorativa è ripartita quasi a pieno ritmo, ci sono altri settori che invece ancora attendono. «Penso soprattutto al comparto dell'abbigliamento, uno di quelli che ha sofferto più di tutti nell'ultimo anno - dice Nicola Rossi di Confesercenti - Il ritorno delle cerimonie e delle cene fuori porterà sicuramente più gente nei negozi di moda. Per ora questa ripresa ancora non si vede ma la attendiamo con fiducia». Un pensiero va anche alle fiere: «Ormai il vero rilancio sarà in autunno: sono già consentite, ma serve pazienza. Organizzare una fiera non è come alzare una saracinesca di un bar». All'autunno guardano anche le discoteche al coperto, chiuse da febbraio 2020.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci