Dagli ospedali agli ambulatori: 420 sanitari sono contagiati

Lunedì 23 Novembre 2020
LA SITUAZIONE
PADOVA Si bardano dalla testa ai piedi ogni volta che effettuano un tampone o visitano un paziente positivo. Usano guanti, mascherine, visiere, camici e sovracamici. A volte per riconoscersi in corsia sono costretti a scriversi il nome col pennarello su quello stesso camice, all'altezza del cuore. Non basta proteggersi in ogni modo, però. Dall'inizio di marzo ad oggi sono oltre mille gli operatori sanitari della provincia di Padova che hanno contratto il Covid. Di questi, sono 420 quelli attualmente ammalati. Il conto comprende medici, infermieri e operatori sociosanitari che lavorano negli ospedali, nei distretti, negli ambulatori e nelle case di riposo. Il numero è in realtà ancora più alto, considerando tutte le cliniche private. C'è chi si è contagiato in reparto e chi fuori dall'ambiente di lavoro, chi è stato costretto al ricovero e chi è guarito nel giro di poco. Tutti, in ogni caso, hanno fatto i conti col virus sulla propria pelle dopo aver lavorato giorno e notte per difendere dallo stesso virus i propri pazienti.
L'ULSS 6
Partiamo dall'Ulss 6 Euganea. Attualmente gli operatori contagiati sono 146 e ci sono pure 4 ricoverati su un totale di settemila dipendenti. Diciannove operatori positivi sono medici. Il prezzo più alto è pagato dall'ospedale di Schiavonia con 49 lavoratori attualmente a casa. Seguono Camposampiero con 34, Cittadella con 24 e Piove di Sacco con 22. I restanti 17 lavorano nei vari distretti. Quelli già guariti dall'inizio dell'emergenza ad oggi sono 279 ed è noto l'esempio della dottoressa Maria Rita Marchi, pneumologa prima a Schiavonia e ora a Cittadella, contagiata dopo aver lavorato in prima linea appena scoppiata l'emergenza.
L'AZIENDA OSPEDALIERA
Al polo padovano di via Giustiniani gli operatori attualmente positivi sono 165 su un totale di ottomila persone. Dall'inizio della seconda ondata siamo arrivati complessivamente a quota 250 contagiati mentre nella prima fase della pandemia i lavoratori ammalati e poi guariti erano stati 148. Nessun particolare focolaio è stato registrato in ospedale e questo ha permesso all'Azienda di assorbire le assenze senza eccessivi problemi organizzativi. Il rischio contagio si nasconde sia a casa che in corsia, ma a differenza dei primissimi giorni di pandemia ora la rete ospedaliera è più preparata sul fronte dei protocolli di sicurezza.
IOV E CASE DI RIPOSO
La situazione è ovviamente delicatissima nelle case di riposo, vista la fragilità degli anziani con cui gli operatori sanitari si trovano tutti i giorni a che fare. Oggi su 4.500 lavoratori risultano positivi 92: di questi, 30 sono in attesa dell'esito del tampone molecolare di controllo. All'Istituto oncologico veneto, invece, i positivi sono 11.
LA MEDICINA GENERALE
A questi si aggiungono naturalmente i medici di base: dall'inizio dell'emergenza si sono contagiati più di 30 e attualmente i positivi sono 6. L'ultimo caso, emerso venerdì, interessa una dottoressa padovana: pochi giorni prima aveva eseguito una visita domiciliare ad un paziente poi risultato positivo. Immediato il ricorso alla lista dei sostituti: sono 130 i giovani medici che hanno accolto l'appello della Fimmg dando il proprio assenso per essere chiamati a rimpiazzare i dottori di famiglia contagiati o comunque in isolamento. Sempre a proposito di medicina di base, dall'ultimo report regionale emerge che nella provincia di Padova si registra il maggior numero di dottori di famiglia che stanno effettuando i tamponi: sono 482 su un totale di 580. Più del doppio rispetto a quasi tutte le altre province venete. La media è di due test a testa al giorno.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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