Corso milano e via Dante, i commercianti: «Ora luci spente»

Domenica 16 Giugno 2019
Corso milano e via Dante, i commercianti: «Ora luci spente»
L'ASSEMBLEA
PADOVA Viabilità, i commercianti, rioniti l'altra sera in sala Nassirya, insorgono. «Non si può prima far morire il centro e poi pensare alle soluzioni» dicono. E già pensano ad una serrata delle luci dei negozi la sera e persino a non addobbare con le luminarie le vie del centro il prossimo Natale (a loro erano costate lo scorso anno 50.000 euro), ma anche a proposte per la viabilità di corso Milano e via Dante.
OSTACOLI
L'assemblea è stata promossa dall'Associazione commercianti del centro, presenti Confesercenti e Borgo Altinate con residenti nella zona, e il consigliere regionale Fabrizio Boron, che ha raccolto le lamentele dei cittadini. Il presidente di Acc Massimiliano Pellizzari ha riassunto la situazione di corso Milano e via Dante: basterebbe un'unica pista e non quelle realizzate ora, considerate pericolose. Come conferma la titolare della Farmacia Tacchetto, visti gli ostacoli presenti, a partire dalll'isola ecologica piazzata sulla carreggiata e adiacente alla fermata dell'autobus, dislocazione che crea disagi agli utenti e al bus stesso.
In primo piano il parcheggio Prandina, ritenuto totalmente insufficiente e del quale si chiede l'ampliamento a mille posti. «Ho seguito Agenda 21 sul tema Prandina, sono state proposte quattro soluzioni - dice Matteo Crosera, di Confesercenti - Nessun parcheggio, posti auto solo a servizio di quanto verrà realizzato all'interno, parcheggio a servizio del centro e park scambiatore con navetta verso le piazze. Il parcheggio è però uno dei problemi, perchè ora l'annunciata pedonalizzazione di via Dante pone altre questioni. Insomma, vorremmo sapere dove si vuole arrivare, con una visione globale, che oggi manca: se muore il commercio muore la città. Stiamo spingendo per un tavolo con l'amministrazione per capire come vede il futuro del quadrante ovest».
BOTTEGHE
«Ho avuto modo di parlare una sola volta col vicesindaco, ad un certo punto mi ha detto: ma di che cosa stiamo disquisendo se, fra un paio d'anni nessuno avrà più bisogno di usare l'auto - sbotta Andrea Zanella, presidente di Borgo Altinate - Siamo alla frutta, i buoi sono già scappati. Anche le associazioni di categoria sono morte, non ho visto proteste da parte loro sulla chiusura di via Dante. Chiudono botteghe e ristoranti ma, purtroppo, non fa più notizia. Ha chiuso la trattoria Paccagnella, nata nel 1890, e nessuno ne ha parlato».
Un commerciante di via Dante osserva: «Con quattro attività rimaste la via è già morta, ora diventerà putrefatta, inoltre è sporca, buia, vuota, triste quindi non si capisce perché le persone dovrebbero sceglierla per passeggiare propriop lì».
«Non si vede un progetto chiaro ma solo improvvisazione, ogni giorno cambiano qualcosa, non c'è una data di chiusura della piazzetta che stanno realizzando su vicolo dei Livello - dice Sandra Brasola, della gelateria la Romana - Ora con il cantiere è stato chiuso anche il passaggio pedonale, e nessuno ci detto nulla. Noi che abbiamo tanti clienti che arrivano da fuori, stiamo spiegando a tutti, anche con volantini, come arrivare al parcheggio della Prandina, ma così è molto difficile lavorare».
RESIDENTI
Per Federico Gabbia, titolare dello storico negozio di via Dante, «la Prandina è ossigeno, ma va ampliata. Si devono mettere in atto azioni forti, come spegnere tutte le luci dei negozi, perché così ci si renderebbe conto di come una città può morire».
Diverse le lamentele dei residenti per il nuovo assetto della viabilità che, come rilevano in molti, causa lunghe file di auto, che fanno aumentare sensibilmente l'inquinamento, provocano disagi in quanto molti palazzi non hanno garage, e le piste ciclabili sono un ulteriore ostacolo anche per i pedoni, oltre che pericolose per gli stessi ciclisti. Tra le proposte emerse, quella di realizzare un doppio senso di marcia lungo via Orsini, dalla rotonda di Savonarola fino all'ingresso della Prandina per diminuire il traffico e l'inquinamento, dato dal lungo giro che i mezzi compiono su via Volturno.
Unanime il no secco alla pedonalizzazione totale di via Dante. Tra le proposte, la creazione di un circuito, cambiando i sensi di marcia di parte di via San Fermo e di via Borromeo, creando una piazzetta a Ponte Mulino. «L'amministrazione va verso modelli di città tipo area 1 di Milano, dove ci sono 3000 residenti, la City di Londra dove sono 7000 - conclude un residente - Padova è una città viva, con tanti residenti, ma ci propongono modelli avulsi dalla nostra realtà urbana».
Luisa Morbiato
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