Corse clandestine, individuati e multati cento motociclisti

Martedì 15 Settembre 2020
Corse clandestine, individuati e multati cento motociclisti
PIOMBINO DESE
Zona industriale trasformata per una notte in autodromo: si sono dati appuntamento un centinaio di motociclisti e una ventina di automobilisti. Tutti con mezzi elaborati, pronti a far festa a colpi di acceleratore e sgommate. Con il rischio concreto che qualcuno potesse farsi male e che si verificassero incidenti. Gli agenti della Polizia locale della Federazione del Camposampierese sospettano che non si trattasse di un appuntamento tra amici ma di un ritrovo di appassionati di corse clandestine. Come era già successo qualche mese fa a Villa del Conte, il raduno non autorizzato è stato organizzato attraverso chat e comunque lontano dagli occhi dell'opinione pubblica proprio per evitare che la notizia arrivasse alle forze dell'ordine.
PRIMO TENTATIVO
Un primo tentativo si era verificato lo scorso fine settimana, ma all'arrivo di una pattuglia della Locale gli amanti dei motori si erano defilati e nessuno dei partecipanti era stato identificato. Questa volta gli agenti coordinati dal comandante Antonio Paolocci hanno teso un'imboscata al maxi gruppo e attorno alle 23 con più pattuglie hanno blindato la zona industriale, convinti che gli organizzatori tornassero alla carica con un nuovo evento. Quando all'altezza di via Ghebo si sono uditi i primi rombi di motore è scattato il controllo. Identificati un'ottantina di motociclisti, almeno venti sono riusciti a scappare, ma a breve verranno anche loro identificati, e una decina di automobilisti. Fondamentali saranno le immagini della videosorveglianza per recuperare le targhe dei mezzi che si sono dati alla fuga. Alle domande degli agenti che cercavano di capire cosa ci fosse dietro questo ritrovo, i partecipanti hanno tenuto le bocche cucite. Vi sarebbero comunque diversi elementi che fanno ipotizzare un giro di denaro attorno a queste esibizioni. Gli identificati, uomini, ma anche donne, oltre che dal padovano provengono dalle province di Treviso e Vicenza.
Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che dietro queste manifestazioni non autorizzate ci sia un'unica regia, che di volta in volta sposta l'organizzazione in zone poco frequentate, in comuni vicini. Il commissario Filippo Colombara, che sta seguendo le indagini, sta collaborando con i colleghi del vicentino, intervenuti anch'essi in uno di questi raduni abusivi. «Il Codice della strada - ha detto il comandante Paolocci - punisce severamente con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 25mila a 100mila euro chi organizza, promuove, dirige o comunque agevola una competizione sportiva in velocità con veicoli a motore senza esserne autorizzato. I provvedimenti del caso vengono estesi anche a chiunque vi prenda parte. Sono previsti degli aumenti di pena se le manifestazioni sono organizzate a fini di lucro o al fine di esercitare o consentire scommesse clandestine. Per i partecipanti alle gare è prevista la confisca del veicolo e la sospensione della patente di guida da uno a tre anni».
Cesare Arcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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