Consiglio: polemica su ambiente e omicidio

Martedì 12 Febbraio 2019
LA SEDUTA
PADOVA Scintille ieri sera in consiglio comunale, iniziato con l'annuncio, da parte del presidente Giovanni Tagliavini, di un riconoscimento che verrà assegnato a Ousmane Cissokho, il 22enne senegalese che, una decina di giorni fa, si è gettato nelle acque gelide del Brenta per salvare un pensionato che aveva tentato di togliersi la vita. Ad accendere le polveri ha provveduto la consigliera libero arbitrio Elena Cappellini che ha interrogato l'assessore all'ambiente Chiara Gallani sulle centraline di rilevazione del pm10.
«Dall'assessore vorrei sapere se le centraline sono a norma di legge» ha scandito Cappellini. «La competenza è dell'Arpav, non del comune» ha ribattuto Gallani. «Una risposta del genere non è accettabile - ha tuonato la consigliera di Libero arbitrio - dal momento che l'amministrazione sta mettendo in seria difficoltà i padovani con i blocchi del traffico, non è possibile che l'amministrazione non abbia delle certezze sui dipositivi che rilevano lo smog».
A gettare benzina sul fuoco ha provveduto, poi, la consigliera leghista Vera Sodero che ha interrogato vicesindaco Arturo Lorenzoni sull'omicidio di domenica scorsa in via Altichiero da Zevio. «Ciò che è successo è gravissimo - ha tuonato l'esponente del Carroccio - mi preoccupano anche le parole del sindaco Sergio Giordani che, commentando l'accaduto, ha spiegato a più riprese che gli assessori hanno fatto dei sopralluoghi in zona, ma che il Comune può fare fino a un certo punto, perché si tratta di una proprietà privata». «Questo non è vero - ha rincarato la dose - voglio ricordare,infatti, l'ordinanza di chiusura di un condominio in via Confalonieri da parte dell'ex sindaco Massimo Bitonci e, anche in quel caso, si trattava di una proprietà privata».
«La nostra amministrazione si sta occupando da mesi del problema - ha ribattuto Lorenzoni - la scorsa estate anch'io ho fatto un sopralluogo nell'area. Lo stesso hanno fatto gli assessori Gallani e Micalizzi. Stiamo anche valutando la possibilità di installare delle telecamere attorno al residence. Dal momento che nel condominio abitano anche tante famiglie per bene stiamo valutando la possibilità di coinvolgerle nel percorso di recupero di quello stabile». «Questa risposta non mi soddisfa- ha tuonato Sodero - non è certo spostando qualche cassonetto o parlando con le famiglie che abitano nel condominio che si risolve un problema di questo tipo».
Alberto Rodighiero
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