Cinghiali, la Cia: «Intervento sistematico e non a spot»

Sabato 5 Giugno 2021
Cinghiali, la Cia: «Intervento sistematico e non a spot»
COLLI EUGANEI
Qualcuno se n'è già andato a lavorare altrove. Altri lo faranno se non arriverà loro la proposta di un contratto a tempo indeterminato. Il drappello dei 9 operai, assunti a scadenza dalla Regione, attraverso Veneto Agricoltura, minaccia di sfaldarsi dopo che Palazzo Balbi ancora tergiversa davanti alla prospettiva della loro stabilizzazione. Ma il loro venir meno costituisce una minaccia all'efficacia della lotta contro i cinghiali. E' grazie infatti ai lavoratori chiamati in supporto ai sele controllori che lo scorso mese di aprile sono stati toccati numeri record nella caccia agli ungulati. E cosi, all'appello lanciato nelle scorse settimane alla Regione da parte del Parco Colli, si affianca ora quello, ancor più accorato della Confederazione Italiana Agricoltori.
NUMERI RECORD
«A gennaio ricorda il presidente della Cia, Roberto Betto 6 dei 9 lavoratori in servizio nelle operazioni di cattura degli ungulati, hanno siglato un accordo per un totale di 137 giornate lavorative ciascuno. Fra qualche settimana termineranno la loro attività. Ma con una squadra a ranghi ridotti, anche i numeri dei cinghiali catturati caleranno, con grave danno e disappunto da parte dei coltivatori della zona».
I numeri del resto parlano chiaro. Con la squadra al completo i selecontrollori hanno potuto abbattere, lo scorso aprile 144 capi, portando a 485 il conto degli animali eliminati nel 2021. A ciò si aggiunge un altro centinaio di capi finiti nelle trappole, allestite dal personale di supporto. Lo scorso anno, complice il lockdown legato al Covid, il numero di eradicazioni fu meno di un terzo. Ma non è detto secondo quanto temono i vertici Cia che i numeri non possano ripiombare in basso se il personale a supporto delle catture non verrà stabilizzato. La loro assunzione in sede stabile determinerebbe una spesa di circa 70 mila euro per le casse regionali. Una somma quasi irrisoria se confrontata ai danni provocati dagli animali a colture ortofrutticole e vigneti. Il concetto del resto era stato più volte ribadito dalle organizzazioni dei coltivatori all'assessore regionale ai Parchi, Cristiano Corazzari.
Ora la Cia chiede che non si perda altro tempo e che l'attività sia sistematica e non a spot. «Perchè il lavoro di un anno degli agricoltori può essere vanificato in una sola notte. Dove passano, i cinghiali distruggono ogni cosa» conclude Roberto Betto .
Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci