«Cibo e musica anni 70 Adesso ho solo debiti»

Venerdì 22 Gennaio 2021
L'ESPERIENZA
NOVENTA PADOVANA I suoi locali sono diventati famosi negli anni perchè gli amanti della musica dal vivo, delle cover sapevano che da lui avrebbero trovato il meglio in circolazione. Ha servito da mangiare e ha fatto ballare migliaia di persone di ogni età. Ora un brusco stop e davanti un futuro ricco di incognite.
Manrico Sartori, cinquant'anni residente a Noventa Padovana, adesso è costretto ad indebitarsi per far fronte alle spese vive senza poter incassare alcun euro. E' a capo dell'azienda New Dakota srl che gestisce il Dakota di Capriccio di Vigonza, il Brace e Fantasia di Fiesso D'Artico (Venezia) ed il Must di Noventa Padovana. «Faccio questo mestiere da molti anni - dice - e mai mi ero trovato a dover far fronte ad una situazione simile. Fino al 2019 la nostra impresa andava a gonfie vele, tanto da portarci a fare nuovi investimenti e ad assumere nuovo personale». Poi è arrivata la batosta del Coronavirus e tutto è cambiato: «Da quasi dodici mesi - ha aggiunto - ci troviamo ogni mese ad affrontare spese fisse tra affitti, tasse e contributi, pari a 25mila euro. Dallo Stato abbiamo avuto in un anno ristori per circa 15mila euro. Per far fronte alla differenza abbiamo bruciato i risparmi che avevamo da parte e siamo stati costretti ad indebitarci».
Sartori se guarda in avanti è pessimista: «Iniziamo a perdere fiducia nelle istituzioni e vediamo il nostro futuro sempre più a rischio». Le gravi perdite economiche per forza di cose hanno avuto ricadute anche sul personale. «Siamo stati costretti a lasciare in cassa integrazione molti dipendenti che ancora stanno aspettando di riceverla. Chiaramente non possiamo assumere nuove persone e nemmeno rinnovare i contratti in scadenza, quindi altri ragazzi resteranno senza lavoro». Sul fronte dei ristori l'ulteriore beffa per l'imprenditore è data dal fatto che due dei suoi locali, il Must e il Brace e Fantasia sono stati aperti rispettivamente a novembre 2019 e a gennaio 2020 e dunque non avendo storico, non rientrano nelle attività che fruiscono dei ristori. Manrico Sartori ha voluto chiudere con un messaggio ai suoi dipendenti e alla sua clientela: «Il periodo che stiamo attraversando è delicato, tutti noi siamo nervosi e abbiamo paura, ma la lucidità non possiamo e non dobbiamo perderla. Con tutti i sacrifici del caso sono certo che prima o poi torneremo a sorridere. Il mio grande obiettivo è quello di tutelare il più possibile le persone che lavorano per me che a loro volta hanno spese da affrontare e personalmente farò di tutto per non lasciarle sulla strada».
Cesare Arcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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