Caso Cossetto, Libero arbitrio all'attacco di Coalizione civica

Venerdì 22 Febbraio 2019
LA POLEMICA
PADOVA I distinguo di Coalizione civica sull'intitolazione di una strada a Norma Cossetto agitano la politica padovana. L'uscita dalla sala giunta, al momento della votazione della delibera che ha dato il via libera al provvedimento, da parte dell'assessore al Sociale Marta Nalin e l'esplicita contrarietà all'iniziativa da parte della consigliera arancione Daniela Ruffini, ieri hanno fatto salire sugli scudi Libero arbitrio.
«Giustizia è quasi fatta: una via della città sarà intitolata a Norma Cossetto - interviene il gruppo guidato da Matteo Cavatton - Ringraziamo il sindaco per la sensibilità dimostrata. Ma ci pare aberrante che proprio alcune donne della maggioranza si scaglino contro la decisione e addirittura si siano rifiutate di votare a favore, andandosene. Si tratta dell'ennesima dimostrazione di un femminismo di facciata, utile solo alla propaganda e alla retorica politica, ma lontano anni luce dalla vera condivisione del dolore e dalla sensibilità che proprio le donne dovrebbero dimostrare. Lo avevamo visto qualche giorno fa quando si è discussa un'iniziativa analoga in ricordo di Pamela Mastropietro, vittima della mafia nigeriana, lo rivediamo, purtroppo, oggi con Norma Cossetto, vittima dei partigiani comunisti titini. È una vergogna il cui peso ricade totalmente sulle spalle delle sinistre rappresentanti della maggioranza in Comune».
Attacca Coalizione civica anche il Pd: «Il sindaco Giordani e la giunta, ma non tutta, hanno deciso di intitolare una via a Norma Cossetto - dice il consigliere dem Nereo Tiso - Devastata nel suo giovane corpo dalla violenza dei compagni di Tito, infoibata, è stata a suo tempo ricordata con laurea honoris Causa da Concetto Marchesi, e con medaglia d'oro dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. E ora, nella nostra città ci sono ancora discussioni se intitolarle o meno una via. Perché? Era una fascista? Non lo so e non m'interessa. Continuare a discutere in forma ideologica addirittura irrigidendonsi non ha senso».
Sulla questione, nell'agosto del 2016 era stata votata in consiglio una mozione (Il Pd si è astenuto). L'anno scorso, invece, la graphic novel Foiba rossa. Norma Cossetto. Storia di un'italiana aveva sollevato un vero e proprio caso politico. Le minacce nei confronti del direttore dell'Esu Stefano Ferrarese avevano costretto Ferrarese ad annullare la presentazione del volume che avrebbe dovuto essere ospitata nell'aula Ederle. Alberto Rodighiero
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