Caso Branchi, parroco in udienza per calunnia

Martedì 22 Settembre 2020
Caso Branchi, parroco in udienza per calunnia
CORREZZOLA
Troppe bugie sull'omicidio, troppe cose dette, non dette e poi smentite: l'ex parroco di Goro (Ferrara) finisce imputato per calunnia in un'indagine nata dall'inchiesta sulla morte di Willy Branchi, il ragazzo di 18 anni, morto nel 1988 a Goro, ucciso con una pistola spara maiali. Don Tiziano Bruscagin, parroco di Correzzola, fece i nomi dei presunti assassini ma davanti ai magistrati poi smentì tutto e non spiegò perché era conoscenza di questi: prima indagato per false informazioni al pm, poi rischiò il favoreggiamento e ora, dopo diversi interrogatori, l'accusa di calunnia mossa dalla procura.
Ieri, l'udienza preliminare. Il sacerdote, che ora vive nel Padovano, risponde di aver indicato nomi, cognomi e moventi - secondo quello che riferì - dei presunti assassini o di presunte persone coinvolte nell'omicidio di Willy, anche solo nel gettare il corpo senza vita del ragazzo nella golena del Po, alle porte di Goro.
Davanti al gup Vartan Giacomelli, don Bruscagin non c'era.
Magistrati e avvocati sono rimasti in aula appena mezz'ora.
Perché le parti civili (avvocato Bianchi per la famiglia Branchi e Bolognesi per i due fratelli, vittime della calunnia, presunta, del sacerdote) hanno chiesto di acquisire diversi verbali di testimonianza di altre persone di Goro spesso citate da don Bruscagin. La difesa del prete (avvocati Catozzi e Rambaldi) ha chiesto di acquisire gli atti dell'inchiesta in corso per l'omicidio: il giudice ha ammesso solo che consultino i verbali chiesti dalle parti civili e che potranno chiederne altri che riterranno opportuni per difendere don Bruscagin.
L'udienza entrerà nel vivo il 18 novembre, con il confronto tra le parti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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