Case di riposo: visite e tamponi ora è di nuovo massima allerta

Giovedì 29 Ottobre 2020
Case di riposo: visite e tamponi ora è di nuovo massima allerta
L'ASSISTENZA
CITTADELLA Case di riposo, è stato di massima allerta. Grande cordoglio nel Centro residenziale per anziani Borgo Bassano di Cittadella, per la scomparsa, martedì, della signora Augusta Alida Pettenuzzo. Aveva 89 anni ed era una delle 40 persone, tra ospiti e personale del centro servizi di Borgo Bassano, risultate positive domenica scorsa al Coronavirus. Non aveva sintomi particolari legati al contagio, solo una febbricola leggera. Respirava normalmente. È spirata improvvisamente. Nella struttura era giunta lo scorso agosto, Intanto la situazione nella struttura per gli altri positivi è stazionaria. Non si registrano altre propagazioni del virus. Sono stati intensificati comunque i controlli dei parametri legati ai segni e sintomi che il Coronavirus genera, accanto alla continuità dell'ordinaria assistenza medica.
DISPOSIZIONI
Nelle altre strutture gestite dal Cra, una seconda a Cittadella in Borgo Padova e poi Villa Breda a Campo San Martino e Camerini a Piazzola sul Brenta, tutti gli ospiti ed i dipendenti sono negativi. Le visite che avvenivano a distanza e senza contatti sono state sospese dal primo nuovo allarme, potenziate di conseguenza videochiamate e telefonate. Nonostante l'applicazione di tutti i protocolli, il contagio è riuscito ad insinuarsi colpendo non pochi ospiti. Le strutture del resto sono strutturate per essere di comunità. La sede di Borgo Bassano conta 70 dipendenti e 69 ospiti alcuni dei quali con patologie neurodegenerative. Le esequie della signora Pettenuzzo si svolgeranno venerdì nel duomo di San Martino di Lupari, comune in cui l'anziana viveva. Casalinga, vedova da tempo, lascia il figlio Diego Sgambaro, la nuora Claudia e la nipote Alessia Mattea ed il fratello Valerio.
ISOLAMENTO
A Camposampiero nel centro servizi per anziani Anna Maria Moretti Bonora sei dipendenti sono a casa in isolamento, mentre dopo i 180 tamponi eseguiti l'altro giorno nessun ospite risulta positivo. Lo stesso discorso vale per la casa di riposo don Orione a Trebaseleghe, dove nessun ospite è ammalato. Ma si è deciso, in via cautelativa, di vietare nuovamente le visite dei parenti. Per il direttore del Bonora la situazione è sotto controllo nonostante sei dipendenti (quattro operatori, un infermiere e una impiegata) siano costretti a rimanere a casa: «Si tratta, presumibilmente, di contagi esterni alla nostra struttura. La cosa più importante è che il virus non è entrato al Bonora, come invece è avvenuto nello scorso mese di luglio dopo la partecipazione di alcuni operatori camerunensi ad una cerimonia funebre a Padova. Sicuramente il fatto di poter disporre di tamponi rapidi anziché molecolari è un grande vantaggio. D'altro canto questa novità ci impegna ancora di più sulle gestione del covid perché tutta la gestione dello screening, dalla preparazione fino all'esito, adesso è interna e dobbiamo organizzarla con le nostre risorse».
È tornata sotto pressione anche la struttura di Trebaseleghe. Ora la casa di riposo è chiusa ai parenti degli ospiti: il contatto avviene solo attraverso le videochiamate. «Abbiamo deciso di chiudere tutto, ma in via precauzionale perchè non abbiamo fino a questo momento mai registrato un caso positivo nel nostro centro, ma non vogliamo aspettare che il virus entri nella struttura - spiega il direttore del don Orione don Bruno Libralesso - I parenti sono stati subito informati della decisione presa e hanno capito la situazione».
PROTEZIONE
A Monselice il Centro Servizi per Anziani, che durante la prima ondata ha pagato un tributo altissimo, con oltre trenta ospiti uccisi dalla pandemia, sta mettendo in atto tutte le misure possibili per proteggere i propri ospiti. «Stiamo valutando spiega il presidente del Csa Paolo Belluco se sottoporre i nostri ospiti a tampone ogni settimana invece che ogni due. I dipendenti, al contrario, effettuano il tampone una volta al mese». La struttura è stata anche chiusa alle visite. «L'accesso dei familiari e visitatori alla struttura è strettamente contingentato e viene autorizzato su richieste motivate precisano il dottor Lunghi e il presidente Belluco Chi accederà alla struttura sarà sottoposto al test rapido antigenico prima di prendere contato con utenti o dipendenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(Hanno collaborato
Camilla Bovo
Michelangelo Cecchetto
e Luca Marin)
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