«Cara nonna, ci rivedremo presto»

Domenica 24 Maggio 2020
«Cara nonna, ci rivedremo presto»
CASA DI RIPOSO
MERLARA Lo sguardo felice, le rughe distese in un sorriso mentre sta per gustarsi il primo gelato della stagione respirando l'aria tiepida del cortile. In quella coppetta non ci sono soltanto la panna e il cioccolato, ma anche il sollievo e la gioia di chi torna alla normalità dopo aver attraversato l'inferno. Fernanda è una dei 41 superstiti della casa di riposo di Merlara, la prima struttura per anziani colpita dal Covid-19 in provincia di Padova. Nel pensionato Scarmignan il virus ha quasi dimezzato gli ospiti: prima di quella fatidica domenica 8 marzo in cui tutto è cominciato, i nonni presenti nella struttura erano 73. Oggi ci sono 32 letti vuoti: non tutti i decessi sono dovuti al virus, le ultime due signore scomparse, di 99 e 96 anni, erano tra le poche a non averlo mai contratto. Ma la maggior parte delle croci piantate dalla Scarmignan è opera del nemico invisibile, che oggi tiene ancora in ostaggio due anziani. Gli altri invece sono guariti.
I tamponi scattati subito dopo il primo caso di contagio avevano dato esiti drammatici: 63 anziani positivi su 73 e 24 dipendenti su 45. Non è stato facile per questi nonni guerrieri veder morire, uno dopo l'altro tanti compagni e amici con cui condividevano la stanza o la tavola. Eppure nel pensionato la gioia non manca. Ed è fatta di piccole cose, come un gelato. Dalla settimana scorsa sono ricominciate anche le visite dei familiari, che possono vedere gli anziani attraverso un vetro. Anche Fernanda potrà finalmente guardare negli occhi e mandare un bacio a figli e nipoti, che le hanno già promesso di andarla a trovare. «Gli anziani sono tutti sorridenti, l'umore è alto commenta la presidente Roberta Meneghetti . Hanno ripreso le loro attività. Prima vivevamo nell'angoscia, adesso invece il clima è più sereno. Gli ospiti si sono abituati a vedere gli operatori bardati con tute e mascherine. La situazione è sotto controllo ma l'attenzione resta comunque alta». Sono passati 77 giorni dallo scoppio dell'epidemia nel pensionato di Merlara: le voci di chi non c'è più riecheggiano ancora nella mente degli operatori ed è difficile abituarsi alle stanze vuote. Ma la Scarmignan torna a vivere, con la speranza di accogliere presto nuovi ospiti.
Maria Elena Pattaro
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