Candidati a tradimento, accolto l'accesso agli atti

Sabato 11 Maggio 2019
Candidati a tradimento, accolto l'accesso agli atti
CADONEGHE
La commissione elettorale ha accolto la domanda di accesso agli atti presentata dai delegati della coalizione di centrodestra. Un paio di giorni fa alcuni delegati di lista che sostengono la candidatura a sindaco di Marco Schiesaro hanno presentato alla commissione circondariale elettorale la domanda per poter accedere agli atti e sapere chi ha autenticato le firme dei due coniugi che si sono ritrovati scritti, come dicono, come candidati consiglieri comunali nella lista Civica di Centro - Maschi per Schiavo, a loro insaputa. A firmare l'autentica delle firme è stato il consigliere comunale del Pd, Fabio Giacomini. La questione riguarda Renzo Venturato e Lucia Camporese, che affermano di non essere mai stati informati che con le loro firme si presentavano come candidati consiglieri: i due credevano infatti di appoggiare la corsa di Maschi come capolista e basta. E invece si sono ritrovati come candidati consiglieri a loro volta. Per avere validità una sottoscrizione deve essere raccolta in presenza di un consigliere comunale munito di apposito timbro che impersoni l'autorità civile di pubblico ufficiale, come ad esempio un consigliere comunale.
«Quando Maschi è andato a raccogliere le firme era da solo - dice Schiesaro - e i coniugi lo confermano. E questo è gravissimo. Avremmo preferito sapere la verità direttamente dal sindaco Schiavo, che non solo non ha mai preso le distanze dai responsabili, ma addirittura li ha difesi, sostenendo che non vi fosse nessuna irregolarità. Adesso conosciamo il perché delle sue bugie: dietro quella che per noi è una vera e propria truffa ai danni di due persone anziane c'era la manina del Pd. Quello stesso Pd che si riempie la bocca di parole come onestà e legalità. Al di là di come finirà l'indagine aperta dalla magistratura sulle gravissime ipotesi di reato, Cadoneghe non può permettersi di essere amministrata da una classe politica capace di azioni simili».
Il consigliere Giacomini risponde che «c'ero eccome! Ma scherziamo? Peccato che non ho fatto un video. Quel giorno in casa c'era anche il cane della coppia che si era innervosito e abbaiava in continuazione. Io ho la coscenza a posto perché ho fatto tutto per bene. Non è un nostro modo di agire quello di cercare di far fuori gli avversari screditandoli. E mi dispiace che questa campagna elettorale si sia ridotta a screzi tra liste e candidati, e si trascurano i problemi del Comune».
Il sindaco Schiavo, chiamato in causa dal suo antagonista, replica così: «Prima di parlare di onestà e legalità, consiglio al candidato Schiesaro di guardare in casa sua - replica il sindaco Schiavo - i consigliere delegati a raccogliere hanno fatto ciò che dovevano nel rispetto delle leggi. I due signori probabilmente ci hanno ripensato perchè spinti o incalzati da qualcuno in un secondo momento. Ricordo a Schiesaro che essere disonesti è quando si promette ad un privato l'illuminazione pubblica su strada privata». La vicenda della coppia di coniugi infatti è finita sul tavolo del pm Daniela Randolo che indaga per il reato di falso ideologico.
Lorena Levorato
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