Cancro, ragazzi sul palco per raccontare la loro battaglia

Sabato 18 Novembre 2017
Cancro, ragazzi sul palco per raccontare la loro battaglia
L'INCONTRO
PADOVA «Che palle, non ci volevo venire, dirà qualcuno di voi. Ma adesso che sei qua, sfrutta quello che sei per ascoltare. Sì, ascoltare, non sentire. Ascoltare. Hai solo da guadagnarci: noi non volevamo fare gli eroi ma siamo dovuti diventarlo. Anche voi, nella vostra vita, qualunque problema abbiate, siete degli eroi».
Silenzio in sala, i duecento studenti seduti nell'auditorium dell'istituto Don Bosco ieri mattina sono stati invitati a indossare la mascherina verde sul volto. Perché dei dodici protagonisti sul palco, adolescenti ex malati di cancro che raccontano la loro storia di diagnosi e terapia, due sono appena stati dimessi. Da poco sono rientrati nel mondo. Con i suoi germi che ci sono, anche se non si vedono.
Loro sono pazienti ed ex pazienti degli ospedali civili di Bergamo, e sono i protagonisti de In viaggio per guarire, un tour in giro per l'Italia, progetto celebrato con il primo premio dell'Italian Teacher Prize, il riconoscimento nazionale insegnanti indetto dal Miur e assegnato ad Anna Berenzi, docente della sezione ospedaliera dell'Istituto Castelli. I dodici sono stati tutti suoi allievi. Cosa significa trovarsi in un letto d'ospedale dall'oggi al domani e rendersi conto che la vita non è per niente scontata? Le certezze che svaniscono, le terapie sempre più aggressive, i cicli di chemio e di radio, l'odore del disinfettante, i capelli che cadono, le mani dei genitori a stringere le loro, la quotidianità che di mano sfugge, i familiari che si stringono, gli amici che spariscono, la scuola nel reparto oncologico che consente di tenere vivo il legame con il mondo là fuori, con la vita di prima, di rimanere al passo. Vivi, alcuni di questi coraggiosi ragazzi, lo sono grazie alla donazione di midollo osseo, una scelta di meravigliosa generosità. «Ho perso i capelli e, praticamente calva, non riuscivo a uscire di casa. Mi vergognavo. Così ho comprato berretti, parrucche ma poi è arrivata l'estate... E mi è scattato qualcosa dentro - racconta Silvia - e oggi giro orgogliosa con la mia testa rasata, fiera di quello che sono e di quello che ho affrontato». Andrea racconta il suo calvario: «Le prime terapie, ho reagito bene. Poi è stata una discesa all'inferno, che Dante in confronto è nulla». Un incontro per conoscere la malattia, per non voltarsi dall'altra parte. Un confronto per crescere. «Ringraziamo di cuore questi ragazzi che ci aiutano a capire - ha scandito l'assessore comunale all'istruzione Cristina Piva - come un giorno potrà capitare che, gli altri, siamo noi».
Federica Cappellato
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