CAMPODARSEGO
Lo straziante bacio alla bara di mamma Esmeralda e quella mano che

Mercoledì 20 Ottobre 2021
CAMPODARSEGO Lo straziante bacio alla bara di mamma Esmeralda e quella mano che
CAMPODARSEGO
Lo straziante bacio alla bara di mamma Esmeralda e quella mano che non si vuole staccare dal feretro dell'amata figlia undicenne. La cerimonia funebre è finita ma il momento più commovente e toccante del funerale di Emanuela Brahja è stato quel pianto soffocato della madre per un distacco umanamente impossibile da accettare. I compagni di classe di prima media e gli ex della quinta elementare avevano appena alzato in cielo i palloncini bianchi e gialli (il colore preferito di Ema, come veniva chiamata dalle amiche) e il parroco aveva già dato l'estrema unzione quando Esmeralda, a fianco del marito e papà Agron, si è avvicinata al feretro della figlia tra le lacrime e per un attimo ha ceduto alla disperazione. Attorno a loro una folla commossa ieri si è ritrovata sul sagrato della chiesa di Reschigliano per dare l'ultimo saluto alla giovane studentessa, la cui famiglia di origini albanesi è perfettamente inserita nel tessuto sociale del paese.
ALL'APERTO
Le esequie si sono svolte all'aperto: per ragioni di sicurezza, un'ordinanza del sindaco ha bloccato al traffico via Bassa I durante la celebrazione. In tanti, quasi cinquecento persone, hanno partecipato alla funzione religiosa. Ordinatamente si sono seduti sulle sedie approntate dai volontari in pettorina bianca della parrocchia San Daniele. A destra dell'ingresso principale si sono seduti i compagni di classe dell'ex quinta elementare e della prima media di Emanuela; a sinistra è stato posizionato il coro di Reschigliano mentre la autorità presenti, il sindaco Valter Gallo con la fascia tricolore, l'assessore Mario Pistore, il comandante della polizia locale della federazione Antonio Paolocci e il maresciallo maggiore dei carabinieri di Campodarsego Luca Barolo sono stati sistemati davanti, in prima fila, vicini ai tantissimi famigliari di Emanuela, provenienti anche dall'Albania.
IL CORDOGLIO
Presieduto dal parroco di Reschigliano don Alessandro Azzalin, il funerale è stato sobrio e molto partecipato dal punto di vista emotivo. Durante la celebrazione i compagni di classe si stringevano forte per consolarsi e quasi per esorcizzare una morte inspiegabile alla quale è difficile dare un perchè. Tante lacrime sono scese dai volti dei bambini, quasi tutti con una rosa bianca o gialla in mano. Quando è stato il momento di testimoniare chi era Emanuela per tutte le persone che l'hanno conosciuta, la commozione ha raggiunto l'apice: «Emanuela eri una bambina bella, dolce e buona. Ti ricordiamo come una farfalla che spiega le ali e si alza leggera nell'aria. C'era tanto stupore nei tuoi occhi: purtroppo, la tua vita è stata breve perché ti sono state tarpate le ali. Rimarrai sempre nei nostri cuori e nei nostri discorsi. Ti penseremo sempre come il nostro angioletto». Le maestre e le compagne di scuola di Emanuela a stento dal microfono, vicino all'altare, hanno pronunciato le parole per ricordare l'alunna e l'amica troppo presto salita in cielo. «Eri una persona sensibile e dolcissima - hanno ricordato tutte le maestre delle elementari della frazione e il maestro Giovanni - Tu esortavi i compagni di classe a volersi bene. Ricordiamo bene al pranzo di fine quinta quanto eri contenta che alla festa partecipava anche la tua mamma. Una cosa sola ti diciamo: vivrai sempre in noi».
L'OMELIA
«Emanuela è salita in cielo - ha iniziato l'omelia don Alessandro Azzalin - Gli astronauti quando vanno in cielo vedono la terra più bella di quella che immaginavano. Ecco, io penso che Emanuela ora vede la realtà della vita in tutta la sua bellezza. E sicuramente starà ringraziando il Signore per tante cose: per i genitori, i fratelli, i parenti, i compagni di classe, le maestre, la nostra comunità e anche per le autorità civili e militari, spesso criticate da noi, le quali fanno come possono un servizio per la collettività». La conclusione della predica sono parole di speranza di vita eterna: «Emanuela con tutti noi si risveglierà alla fine della storia - ha detto don Alessandro - Ora la nostra piccola amica dorme, come la storia della bambina dodicenne che Gesù rianimò nel Vangelo di Marco quand'era morta, perché noi siamo convinti che non è finito tutto qui. Gesù non era solo un guaritore ma ha vinto la morte, resuscitando dopo tre giorni. Quello che il Figlio di Dio ci chiede oggi è continuare ad avere fede in Lui». Nelle preghiere dei fedeli una invocazione è stata riservata anche all'uomo che ha causato l'incidente: «Preghiamo anche per la persona che ha investito Emanuela ha letto una mamma- Ti chiediamo, o Signore, che trovi la pace e la serenità in famiglia e nella sua vita». Un'altra orazione è stata letta da una amica di Emanuela che con dolcezza infinita ha ammesso come «ora in classe ci sarà un banco vuoto e che non sarà mai più come prima. Emanuela, a nome di tutte le compagne di scuola, ti chiediamo di aiutarci a superare questo momento difficilissimo». Infine l'ultimo viaggio terreno di Emanuela è stato nel cimitero di Reschigliano con il corteo che a piedi ha seguito il feretro quando ancora i palloncini bianchi e gialli volavano in cielo.
Luca Marin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci